Non solo Roma con Elisa Mariani – Puntata di Mercoledì 29 Novembre 2023
No al termovalorizzatore, sì ad un’economia circolare: continua la protesta dei comitati contro l’inceneritore di Santa Palomba
Ospite in collegamento Marco Alteri, portavoce di “Rete Tutela Roma Sud”
Mentre Roberto Gualtieri tira dritto sulla questione Termovalorizzatore di Santa Palomba, comitati e associazioni non si arrendono e continuano la loro azione di protesta. Il 18 novembre scorso la manifestazione che ha avuto inizio da Piazza della Costituente, Albano, e che ha portato i cittadini fino al Vaticano, con tanto di consegna di una particolare missiva destinata a Papa Francesco, da sempre sensibile ai temi ambientali.
“Roberto Gualtieri impone la sua scelta senza valutare le alternative, ha pubblicato la gara nonostante sia pendente il giudizio in Consiglio di Stato, caricando i giudici di una responsabilità ulteriore”, si leggeva qualche settimana fa in un post social di Tutela Roma Sud (realtà che ha organizzato la manifestazione).
Le preoccupazioni di Tutela Roma Sud sarebbero incentrate proprio sulla natura “impatto zero” dell’impianto. “Da una prima lettura inquinerà ‘rispettando’ i vecchi limiti del 2010, nonostante in Europa siano in fase di revisione perché considerati non sufficienti a tutelare la salute.”. A preoccupare sarebbe poi l’altezza (85 metri) che potrebbe “fare arrivare i fumi sui Colli Albani”, oppure “Vogliono prendere l’acqua tramite pozzi in un’area già in emergenza e sottoposta a tutela”.
Leggi anche: https://www.radioroma.tv/2023/11/18/tutela-roma-sud-termovalorizzatore-18/
Insomma, una situazione complessa che difficilmente potrebbe districarsi in maniera rapida “accontentando” tutte le parti. I comitati coinvolti nella protesta (in piedi ormai da anni), si schierano fortemente contro il primo cittadino: “Gualtieri, forte dei super poteri commissariali, non è affatto preoccupato di violare impunemente il diritto alla salute di alcune centinaia di migliaia di persone che, nei comuni dei Castelli romani, della litoranea e della periferia del Municipio 9 di Roma, vivono e lavorano e che saranno costrette a respirare h24 i veleni emessi dal mega impianto”.
Veleni che, secondo quanto ribadito da associazioni e cittadini, contaminerebbero inevitabilmente falde acquifere e terreni, andando di conseguenza a compromettere aree agricole e produzioni locali di pregio, pascoli e allevamenti.
Concludono i comitati, annunciando una nuova azione di protesta: “Siamo consapevoli che l’inceneritore di Roma costituisca la madre di tutti i conflitti ambientali. Per questo, la manifestazione di sabato 2 dicembre rappresenta un primo appuntamento, anche per le tante realtà impegnate nelle altre vertenze generate dal prepotente esercizio che Gualtieri fa dei poteri straordinari conferitigli dal governo. Il 2 dicembre portiamo quindi in piazza a Roma la protesta popolare contro chi, forte dei propri poteri, calpesta i nostri territori e i nostri diritti”.
Carabinieri scoprono magazzino con marijuana: arrestato 40enne
Ospite in collegamento Andrea Felici, redazione “Roma Daily News”
I Carabinieri della Compagnia di Monterotondo (RM) hanno arrestato un 40enne italiano gravemente indiziato di detenzione illecita di sostanze stupefacenti.
I fatti risalgono alla mattina del 23 novembre quando, i militari, insospettiti dagli strani movimenti nei terreni circostanti l’abitazione dell’uomo, già noto alle forze dell’ordine, ed hanno eseguito una perquisizione domiciliare.
Ed è stato così che i Carabinieri hanno scoperto un magazzino adibito ad essiccatoio dove la marijuana era stipata per la successiva fase di imballaggio e smercio; 19 kg della stessa sostanza, invece, era già pronta per essere immessa sul mercato illegale, che avrebbe fruttato un introito di oltre 90.000 euro.
La droga ed il materiale per il confezionamento sono stati sequestrati, mentre l’uomo è stato accompagnato presso le aule del Tribunale di Tivoli che ha convalidato l’arresto ed ha disposto per lui la misura dell’obbligo di firma in caserma
L’attività di contrasto agli stupefacenti condotta dai militari del Comando Compagnia di Monterotondo continua incessante, con particolare attenzione al fenomeno della detenzione e produzione di sostanze stupefacenti.
Patanè: “A Roma ci sono più automobili che patenti”
“A Roma ci sono più automobili che patenti. Questo porta problemi di inquinamento ma non solo: secondo uno studio dell’agenzia Roma servizi per la mobilità se tutte le auto di Roma fossero parcheggiate regolarmente invaderebbero lo spazio della provincia. Il parco auto soffre poi di una certa vetustà. Si pensi che il divieto alle euro 2 e 3 diesel colpisce 300mila vetture su 1,7 milioni mentre le euro 4 diesel sono 450mila”.
Così l’assessore capitolino alla Mobilità, Eugenio Patanè, nel corso della 76esima ‘Conferenza del traffico e della circolazione’ organizzata dall’Aci nella sede centrale di Roma.
“I veicoli in sosta vietata – ha aggiunto Patanè – sono spesso causa di incidenti anche gravi. Avere questo surplus di auto nelle nostre strade significa anche avere questo problema. Quest’anno siamo a 170 morti nella nostra città, in termini percentuali siamo nella media. Ma Roma ha la maglia nera per i morti tra i pedoni e i ciclisti. Il vero tema è quindi quello di ridurre il surplus di auto nelle nostre strade”.
“La fascia verde – ha concluso Patanè – ci consentirà progressivamente di escludere, da una parte importante di Roma, i veicoli piu vetusti introducendo vetture più sostenibili e con a bordo tecnologie di sicurezza”.
Expo 2030, Gualtieri: “È stata una brutta sconfitta”
“È stata una brutta sconfitta, Riad ha dilagato oltre ogni previsione”. Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri si dice “amareggiato”, rispondendo ai giornalisti dopo il voto degli ambasciatori dei paesi membri del Bie, in una stanza al riparo dalla confusione al quarto piano del Palazzo dei Congressi di Issy, a Parigi.
“Ora – prosegue il sindaco – bisogna accettare sportivamente la sconfitta”, e scansa almeno per il momento le voci che circolano da tempo di una concorrenza sleale da parte della città saudita di cui “non è il caso adesso” di parlare.
“La vittoria di Riad – spiega Gualtieri – è stata schiacciante e chiaramente tutti possono trarre considerazioni su questo”. Alla città rimane “un bellissimo progetto, tutti lo hanno riconosciuto. Roma è la città che è uscita meglio dalle ispezioni degli ispettori. Ma a votare sono gli ambasciatori, e noi dobbiamo rispettarlo. Non basta il premio della critica. Adesso abbiamo messo in campo un progetto bellissimo di riqualificazione di un quartiere di Roma e dobbiamo portarlo avanti lo stesso, in forme diverse. C’è un’eredità del lavoro bellissimo che è stato fatto”.
Consumi, Coldiretti-Censis: torna la cucina “povera” sul 73% delle tavole
Ospite in collegamento Giuseppe Casu, Direttore Coldiretti Roma
Tornano i piatti tradizionali della cucina “povera” sul 73% delle tavole: gli italiani puntano a mangiare bene salvando le tasche e lo fanno utilizzando sempre di più ingredienti semplici e “rispolverando” le vecchie ricette delle nonne.
È quanto emerge dall’indagine Coldiretti/Censis su “La guerra in tavola”, diffusa in occasione dell’apertura del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, organizzato dalla Coldiretti, con la collaborazione dello studio The European House – Ambrosetti a Villa Miani a Roma. Per l’occasione è stata apparecchiata la prima tavola della cucina povera con piatti e ricette che hanno reso grande la cucina italiana e rappresentano l’architrave della sua candidatura a patrimonio dell’Unesco.
Ricette che non sono solo una ottima soluzione per non gettare nella spazzatura gli avanzi, ma aiutano anche a non far sparire tradizioni culinarie del passato e tipiche del territorio: la ribollita toscana, i canederli trentini, la pinza veneta o al sud la frittata di pasta.
“È un modo di cucinare – sottolineano Coldiretti/Censis – che fa parte di una tradizione orale trasmessa di generazione in generazione all’interno delle famiglie e che ha beneficiato di una vera e propria rivitalizzazione, grazie al rinnovato interesse per la cucina degli ultimi anni, divenendo dei veri e propri scudi contro l’inflazione per evitare ogni downgrading nella qualità del cibo messo in tavola. Molti sono i piatti che non devono passare attraverso preparazioni particolarmente elaborate, e che un tempo venivano realizzati con il ricorso a scarti e avanzi, come ad esempio pesci troppo piccoli per essere commercializzati nei mercati, o con ingredienti facilmente recuperabili, spesso addirittura gratuitamente, castagne o funghi”.
Non sorprende quindi che oltre il 70% degli italiani per gli acquisti e la propria dieta preferisce prodotti utilizzabili in ricette semplici. Il faro che guida le scelte a tavola resta la Dieta Mediterranea: l’88,1% degli italiani dichiara di ispirare le proprie abitudini a tavola proprio al tradizionale regime alimentare, non a caso riconosciuto patrimonio dell’umanità dall’Unesco.
“Crediamo che difendere oggi la dieta mediterranea sia una battaglia da fare per il futuro dei nostri figli, una battaglia non solo per la loro salute e quella del pianeta, ma una battaglia di democrazia e giustizia sociale, che vale per l’identità e la sopravvivenza di tutti i singoli popoli” ha sottolineato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel precisare che “per noi si tratta anche di una battaglia per la biodiversità, per la sovranità alimentare”.