Natalità, metà dei romani è senza figli: lavoro, reddito, costo della vita tra le cause
Ospite in collegamento dott. Luigi Spedicato, sociologo
Circa la metà dei romani non ha attualmente figli e solo il 34% progetta di averne uno in futuro. È il risultato dell’indagine Changes Unipol, commissionata da Ipsos, sulla questione denatalità.
Dati indubbiamente che fanno riflettere in un certo senso (quasi) allarmare. Quali sono le cause? Ovviamente quelle che tutti immaginano: inconciliabilità con il lavoro, redditi bassi, costo della vita troppo alto. Se dunque consideriamo i dati, in un prossimo futuro saranno sempre meno i cittadini “capitolini doc”.
Chiaramente non si tratta di un problema circoscritto solo a Roma, ma di tutta la nostra Penisola: culle sempre più vuote e popolazione sempre più “anziana”. Le conseguenze possono essere indubbiamente molteplici, sia sotto il profilo sociale che economico. Per fare un esempio: il nostro sistema pensionistico (già in evidente affanno) potrebbe entrare irrimediabilmente in crisi.
“La nostra società è chiaramente cambiata – ha spiegato il sociologo Luigi Spedicato – siamo molto più concentrati sui nostri bisogni personali, sulla nostra individualità. In questo modo viene difficile pensare di cambiare determinati ritmi. C’è anche un altro punto da considerare: rispetto agli anni ’50 ora è impensabile fare dei figli e continuare a vivere con i propri genitori, come era invece normale un tempo. Dunque non ci sono solo fattori economici ad influire sulla situazione, ma anche socio-culturali”.
Non da sottovalutare è poi la questione ambientale: l’emergenza climatica, come ha spiegato ancora Spedicato “influisce in maniera trasversale e indiretta” sulla scelta di avere figli o meno: “Si vede il futuro in maniera ancora più nebulosa, ci sono molte meno certezze – ha concluso il sociologo – e quindi si preferisce magari avere un figlio solo o nessuno”.
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