I numeri dell’emergenza abitativa a Roma sono impressionanti e proprio la loro entità ci ricorda che la fame di case nella capitale non è fenomeno recente ma ha cause che fondano le loro radici decine di anni addietro. Anche se non ci sono dati aggiornati ufficiali, c’è chi ipotizza in almeno 30mila le persone o i nuclei familiari che versano in condizioni di disagio: cinquemila sono le famiglie attualmente sotto sfratto, almeno 15mila quelle in attesa di un alloggio di residenza popolare ma poi ci sono anche quanti versano in condizioni di indigenza e a breve potrebbero non essere più in grado di pagare l’affitto (alcune stime parlano di oltre 10mila casi) e infine quanti sfuggono alle statistiche perché la loro condizione di difficoltà non è ancora stata intercettata dalle istituzioni preposte.
Il Campidoglio poche settimane fa ha dato il via libera alla nascita della nuova Agenzia Sociale dell’Abitare: inserita nel Piano strategico 2023-2026 (il cosiddetto “Piano Casa“) varato dall’assemblea capitolina, la struttura dovrebbe servire a monitorare la situazione cercando di attuare politiche concrete ed efficaci per ridurre il gap tra la richiesta di alloggi – possibilmente a prezzo calmierato – e la disponibilità di case sul territorio della Capitale ma, anche, per esempio tutelare i proprietari che si dovessero trovare in difficoltà con gli inquilini morosi. Nelle ambizioni della vigilia, la nuova agenzia dovrebbe essere operativa su più fronti e non l’ennesimo carrozzone della pubblica amministrazione: “Sarà uno strumento concreto per la città di Roma – ha dichiarato l’assessore al Patrimonio e alle politiche Abitative Tobia Zevi -. Il nostro obiettivo è gestire con soluzioni innovative le nuove povertà e le disuguaglianze con rinnovati strumenti di welfare e un apporccio innovativo”.
Secondo quanto si evince dalla memoria di giunta di qualche settimana fa, la nuova agenzia dovrebbe addirittura svolgere un ruolo di mediazione nel mercato privato tra inquilini e proprietari e tra domanda e offerta anche per provare a mitigare l’impatto sul settore immobiliare capitolino dell’andamento economico attuale che, tra l’aumento dei tassi dei mutui e l’ipennata dei costi per gli affitti, rischia di rendere ancora più inaccessibile il mercato alle fasce più deboli della popolazione. Un approccio assolutamente inedito che conferma come il nuovo organismo territoriale voglia governare i fenomeni anzichè limitarsi a inseguirne gli effetti collaterali: “Vogliamo lavorare sulla prevenzione e non più solamente ricorrendo le emergenze – ha ammesso ancora recentemente l’assessore -. E vogliamo farlo sostenendo con risorse economiche chi è sotto sfratto o chi sta per finirci: un progetto ambizioso che vogliamo rendere operativo presto, consapevoli della sua importanza per la città”.
Ma come funzionerà la nuova struttura? E in quale contesto si inserisce questo progetto? Claudio Micalizio ne ha parlato con l’onorevole Paolo Ciani, Segretario di “Demos-Democrazia Solidale” e consigliere comunale capitolino che è stato tra i promotori della nuova agenzia per la casa e che in questa puntata di Extra ci aiuterà a fare il punto sui progetti che l’amministrazione del sindaco Roberto Gualtieri vuole mettere in campo per affrontare la fame di alloggi della Capitale.