IL FESTIVAL DEL VERDE E DEL PAESAGGIO PRESENTA “SLOW PLANTS”: LA NUOVA FRONTIERA DEL VIVAISMO SOSTENIBILE E MODERNO
Ospite in collegamento Gaia Zandra, Direttrice e ideatrice del Festival del Verde e del Paesaggio e di “Slow Plants”
Sette italiani su 10 acquistano piante per abbellire case e giardini o coltivano frutta e ortaggi, ma in pochi immaginano che anche le piante, a seconda della loro provenienza e coltivazione, possono accumulare un’impronta di carbonio significativa, consumare grandi quantitativi di acqua, causare perdita di suolo fertile, produrre rifiuti difficili da smaltire o utilizzare materiali e utensili a elevato impatto ambientale. Per creare consapevolezza e ricordare che viviamo tutti in un grande giardino planetario, nasce la “gardening revolution” del Festival del Verde e del Paesaggio con la nuova iniziativa chiamata Slow Plants: un manifesto, un movimento, un evento, un mercato, ispirati alla domanda: È possibile abitare ecologicamente la Terra, considerandola come un grande giardino da coltivare, curare, utilizzare in modo responsabile?
“Slow Plants”, alla sua prima edizione, si terrà sabato 14 e domenica 15 ottobre all’Orto Botanico di Roma, in coincidenza con il 140° dalla fondazione del Museo. (ore 9 – 18,30 – Largo Cristina di Svezia – apertura straordinaria dell’ingresso del Gianicolo, parcheggio alla Fontana dell’Acqua Paola con servizio di consegna piante alla propria auto o domicilio tramite e-bike).
Il primo appuntamento dedicato al vivaismo sostenibile per una Gardening Revolution che parte dalle città.
Dalle fattorie urbane agli orti comunitari, dai giardini verticali ai “paesaggi commestibili”, alle coltivazioni idroponiche ai piccoli giardini domestici, sono davvero tanti i modi in cui collaborare con la natura e creare habitat umani che rispettino e accolgano tutti gli esseri viventi. Ed è proprio dalle città che può e deve partire questa piccola grande Rivoluzione.
“Slow Plants” nasce a Roma per valorizzare i piccoli e grandi produttori che hanno scelto la sostenibilità con piante “a filiera corta”, di prossimità e stagionali, coltivate e prodotte nel rispetto della natura, e che si pone come primo e unico appuntamento della capitale dedicato espressamente al vivaismo sostenibile. È qui che si potranno incontrare i produttori italiani di eccellenza, imparare a creare angoli verdi in casa e nei propri spazi esterni in modo responsabile, apprendere segreti e regole per acquisti consapevoli.
L’iniziativa è strutturata in più momenti. Innanzitutto con i produttori, il meglio del vivaismo italiano sostenibile, per apprendere con loro, attraverso incontri dedicati, uno ogni ora, come “abitare” ecologicamente il nostro spazio verde e scoprire come ciascuno di noi può partire dal proprio giardino, balcone o davanzale, per contribuire a trasformare case e città in luoghi più felici e vivibili. Accanto al mercato con le piante più sostenibili e adatte ai nostri piccoli e grandi spazi, workshop e lezioni gratuite per acquisire un nuovo punto di vista, accompagnati dai coltivatori ed esperti di carattere nazionale tra cui Umberto Mossetti, curatore dell’Orto Botanico e dell’Erbario di Bologna, Davide La Salvia, Mauro Di Sorte, Claudio Camarda e tanti altri. Ma i visitatori avranno l’imbarazzo della scelta anche quando si tratterà di orientarsi tra le proposte didattiche più di nicchia, come è il caso delle “piante che non sanno dire di no” per balconi impossibili, le lezioni dedicate alle piante senza radici che vivono d’aria, le nuove varietà di piante acquatiche, l’approfondimento dedicato a sua maestà l’ortensia, le sessioni di slow gardening, le piante per il giardino inglese e quello mediterraneo, la coltivazione di erbe aromatiche fantastiche e ancora sconosciute, le piante apparentemente impossibili, come creare spazi per gli insetti impollinatori. Particolarmente coinvolgenti le lezioni itineranti, come quella dedicata all’antica terapia giapponese del “forestbathing” per immergersi in una passeggiata nella prima stazione sperimentale di terapia forestale a Roma ospitata proprio all’interno dell’Orto botanico.
Il vocabolario di Slow Plants ruota attorno a nuove parole e concetti: abbracciare le stagioni, apprezzare l’imperfetto, trovare soddisfazione nel processo e non nella gratificazione immediata, scegliere piante sostenibili e che nutrono la biodiversità.