Non solo Roma con Elisa Mariani – Puntata di Lunedì 9 Ottobre 2023
“LA VIA MAESTRA”, CGIL IN PIAZZA A ROMA PER IL LAVORO, IL CONTRASTO ALLA POVERTà E LA DIFESA DELLA COSTITUZIONE
Ospite in collegamento Natale Di Cola, Segretario Generale CGIL Roma e Lazio
A quasi dieci anni di distanza La via maestra è tornata ad attraversare le vie di Roma. Il 12 ottobre 2013 la Fiom di Maurizio Landini unì moltissime associazioni contro il progetto di riforma costituzionale dell’allora governo bipartisan Letta e le portò in piazza San Giovanni.
Sabato 7 ottobre la CGIL ha ripetuto l’appuntamento, nonostante le numerose differenze di scenario e di prospettiva a partire dal governo. La Cgil ha manifestato “insieme a più di 100 diverse associazioni, laiche, cattoliche, reti di cittadinanza” che si sono unite, partendo da “Insieme per la costituzione”.
Una manifestazione che ha raccolto un numero cospicuo di adesioni e che è nata con tanti obiettivi e temi: lavoro, contrasto al precariato e alla povertà, lotta alle guerre e difesa della Costituzione.
“Una manifestazione che a giudicare dalle presenze ci dà consenso e ragione sui temi che vogliamo portare avanti. – ha detto il Segretario Natale Di Cola – È necessario aumentare i salari prima di tutto, rendere la vita dei lavoratori e delle lavoratrici più semplice; i numeri parlano chiaro: gli italiani stanno affrontando un periodo difficile dal punto di vista economico, ma se non ripartiamo dal lavoro sarà difficile sistemare le cose. Anche la sanità e l’istruzione meritano attenzione, liste d’attesa troppo lunghe non sono più accettabili e le proteste degli studenti sono più che legittime: la scuola e lo studio devono essere accessibili a tutti”.
IL FESTIVAL DEL VERDE E DEL PAESAGGIO PRESENTA “SLOW PLANTS”: LA NUOVA FRONTIERA DEL VIVAISMO SOSTENIBILE E MODERNO
Ospite in collegamento Gaia Zandra, Direttrice e ideatrice del Festival del Verde e del Paesaggio e di “Slow Plants”
Sette italiani su 10 acquistano piante per abbellire case e giardini o coltivano frutta e ortaggi, ma in pochi immaginano che anche le piante, a seconda della loro provenienza e coltivazione, possono accumulare un’impronta di carbonio significativa, consumare grandi quantitativi di acqua, causare perdita di suolo fertile, produrre rifiuti difficili da smaltire o utilizzare materiali e utensili a elevato impatto ambientale. Per creare consapevolezza e ricordare che viviamo tutti in un grande giardino planetario, nasce la “gardening revolution” del Festival del Verde e del Paesaggio con la nuova iniziativa chiamata Slow Plants: un manifesto, un movimento, un evento, un mercato, ispirati alla domanda: È possibile abitare ecologicamente la Terra, considerandola come un grande giardino da coltivare, curare, utilizzare in modo responsabile?
“Slow Plants”, alla sua prima edizione, si terrà sabato 14 e domenica 15 ottobre all’Orto Botanico di Roma, in coincidenza con il 140° dalla fondazione del Museo. (ore 9 – 18,30 – Largo Cristina di Svezia – apertura straordinaria dell’ingresso del Gianicolo, parcheggio alla Fontana dell’Acqua Paola con servizio di consegna piante alla propria auto o domicilio tramite e-bike).
Il primo appuntamento dedicato al vivaismo sostenibile per una Gardening Revolution che parte dalle città.
Dalle fattorie urbane agli orti comunitari, dai giardini verticali ai “paesaggi commestibili”, alle coltivazioni idroponiche ai piccoli giardini domestici, sono davvero tanti i modi in cui collaborare con la natura e creare habitat umani che rispettino e accolgano tutti gli esseri viventi. Ed è proprio dalle città che può e deve partire questa piccola grande Rivoluzione.
“Slow Plants” nasce a Roma per valorizzare i piccoli e grandi produttori che hanno scelto la sostenibilità con piante “a filiera corta”, di prossimità e stagionali, coltivate e prodotte nel rispetto della natura, e che si pone come primo e unico appuntamento della capitale dedicato espressamente al vivaismo sostenibile. È qui che si potranno incontrare i produttori italiani di eccellenza, imparare a creare angoli verdi in casa e nei propri spazi esterni in modo responsabile, apprendere segreti e regole per acquisti consapevoli.
L’iniziativa è strutturata in più momenti. Innanzitutto con i produttori, il meglio del vivaismo italiano sostenibile, per apprendere con loro, attraverso incontri dedicati, uno ogni ora, come “abitare” ecologicamente il nostro spazio verde e scoprire come ciascuno di noi può partire dal proprio giardino, balcone o davanzale, per contribuire a trasformare case e città in luoghi più felici e vivibili. Accanto al mercato con le piante più sostenibili e adatte ai nostri piccoli e grandi spazi, workshop e lezioni gratuite per acquisire un nuovo punto di vista, accompagnati dai coltivatori ed esperti di carattere nazionale tra cui Umberto Mossetti, curatore dell’Orto Botanico e dell’Erbario di Bologna, Davide La Salvia, Mauro Di Sorte, Claudio Camarda e tanti altri. Ma i visitatori avranno l’imbarazzo della scelta anche quando si tratterà di orientarsi tra le proposte didattiche più di nicchia, come è il caso delle “piante che non sanno dire di no” per balconi impossibili, le lezioni dedicate alle piante senza radici che vivono d’aria, le nuove varietà di piante acquatiche, l’approfondimento dedicato a sua maestà l’ortensia, le sessioni di slow gardening, le piante per il giardino inglese e quello mediterraneo, la coltivazione di erbe aromatiche fantastiche e ancora sconosciute, le piante apparentemente impossibili, come creare spazi per gli insetti impollinatori. Particolarmente coinvolgenti le lezioni itineranti, come quella dedicata all’antica terapia giapponese del “forestbathing” per immergersi in una passeggiata nella prima stazione sperimentale di terapia forestale a Roma ospitata proprio all’interno dell’Orto botanico.
Il vocabolario di Slow Plants ruota attorno a nuove parole e concetti: abbracciare le stagioni, apprezzare l’imperfetto, trovare soddisfazione nel processo e non nella gratificazione immediata, scegliere piante sostenibili e che nutrono la biodiversità.
IL JAZZ INCONTRA LA MAGICA SUGGESTIONE DEL TEATRO IVELISE NELLA RASSEGNA “JAZZ IN THEATRE”
Ospite in collegamento Valeria Rinaldi, jazz singer
L’eleganza del jazz incontra la suggestione del teatro: il 15 ottobre inaugura l’VIII edizione di “Jazz in the Theatre”, la rassegna di concerti jazz del Teatro Ivelise.
Il teatro, a pochi passi dal Colosseo, è un luogo intriso di storia, e diventa cornice perfetta per far rivivere tra le sue mura la storia della musica jazz, nata agli inizi del XX secolo, quasi certamente a New Orleans.
La jazz singer Valeria Rinaldi, in ogni appuntamento della rassegna bimestrale, si esibisce conmusicisti di rilievo del panorama jazzistico, ogni volta diversi: i concerti mirano alla congiunzione tra un luogo intriso di storia e di arte e un ritrovo accogliente per tutti coloro che vogliano vivere di emozioni, conoscere e condividere questo meraviglioso genere musicale.
“Jazz in the Theatre è il mio piccolo gioiello. Un appuntamento con il jazz a teatro prima mensile e da quest’anno bimestrale. Grazie a questo spazio ho potuto far fiorire le mille idee che viaggiavano sparse nella mia testa, veicolandole verso progetti ben strutturati, alcuni sono diventati spettacoli ricorrenti nel cartellone della rassegna stessa. In sette anni ho imparato tantissimo da questo palco e porto con me l’esperienza della condivisione. Rendere partecipe il pubblico, raccontare le storie che si celano dietro ad ogni voce, ad ogni artista o compositore del jazz. Ringrazio il Teatro Ivelise e la Direttrice Brenda Monticone Martini per aver creduto in me. E ringrazio tutti gli artisti che collaborano o che hanno lavorato insieme a me negli anni passati” ha affermato Valeria Rinaldi.
Domenica 15 ottobre alle 19.30 in scena il primo appuntamento della rassegna con “My time”.
“MY TIME sarà un vero e proprio concerto di musica. Quindi ci distacchiamo momentaneamente dal varietà per presentare un lavoro musicale che sarà presto racchiuso in un nuovo album. La formazione strumentale è composta da sette elementi, Valeria Rinaldi voce, Giuseppe Panico tromba, Stefano Di Grigoli sax tenore, Walter Fantozzi trombone, Pietro Caroleo pianoforte, Flavio Bertipaglia contrabbasso e Gianmarco De Nisi batteria. Gli arrangiamenti in chiave jazzistica, sono interamente curati da Stefano Di Grigoli, le composizioni sono per lo più originali scritte da me e dallo stesso Stefano Di Grigoli. Era il disco che appettavo da tempo! Nuova linfa che nutre la fame di musica e che stimola al cambiamento. Un disco un po’ autobiografico che racconta della consapevolezza raggiunta” ha concluso Valeria Rinaldi