L’Italia è tra i paesi europei con gli stipendi più bassi. Non solo: secondo il Global Wage Report 2022-2023 presentato recentemente dall’Ilo, Organizzazione internazionale del Lavoro, i salari italiani non solo sono fermi ma addirittura sono diminuiti negli ultimi 30 anni: rispetto al 2008 sono calati in termini reali del 12%.
Tradotto in cifre? Stando a quanto scrive l’Istat nel suo rapporto annuale, lo stipendio medio annuo è pari a circa 27.000 euro lordi, cioè 2.250 euro lordi al mese ma non fatevi ingannare: in realtà, al netto delle tasse, sono 18.984 euro all’anno, ossia 1. 582 al mese. Ma anche qui i dati non sempre dicono la verità: stiamo parlando, per l’appunto, di salari medi che tengono conto delle differenze di importo che a parità di mansione si possono incontrare cambiando aziende ma anche territori e regioni. La conferma arriva da una ricerca condotta dalla Cgil che è andata a consultare un’altra fonte ufficiale, l’Inps: secondo l’istituto previdenziale, che monitora i contratti di lavoro regolari, nel Lazio ben 800mila lavoratori guadagnano meno di 15mila euro annui.
Una situazione comune ad altre regioni italiane, che per il sindacato conferma la precarietà del mercato occupazionale tra contratti saltuari, part-time più o meno fittizi e altri malcostumi diffusi in molti ambiti dell’economia. In questa puntata di Extra, Claudio Micalizio ne parla con Natale Di Cola, Segretario Generale CGIL Roma Lazio.
Nella seconda parte, invece, daremo voce alla protesta che un’associazione scientifica no-profit sta portando avanti da alcuni anni per mettere al bando l’impiego di animali vivi nelle sperimentazioni di laboratorio. “I Care Europe Odv” è un’organizzazione che cerca di sensibilizzare il mondo della ricerca, ma soprattutto la politica e le autorità sanitarie, affinché cambino le regole attuali secondo cui i farmaci ed altri protocolli terapeutici devono essere preventivamente testati sulle cavie (soprattutto roditori) prima della successiva fare di test sui volontari umani. Per Massimo Tettamanti, ricercatore e Presidente dell’associazione intervenuto in questa puntata, non solo grazie alle moderne tecnologie è possibile condurre le sperimentazioni senza l’impiego di cavie ma è dimostrato come i test di laboratorio condotti secondo queste prassi tradizionali non sarebbero attendibili per definire gli effetti di una medicina sull’uomo.