A “Roma di Sera” raccontiamo il crollo del grosso albero che stamane ha bloccato la “Metromare”, o “Roma-Lido”, come continuano a chiamarla gli utenti viste le carenze del servizio. Di chi sono le responsabilità della manutenzione?
Ce lo spiega Roberto Spigai, del “Comitato pendolari” che da più di 13 anni lotta per far migliorare una delle peggiori linee ferroviarie d’Italia.
“Ma diciamo anche – spiega – che se Cotral parla di una frequenza delle corse di 12 minuti a cui saremmo arrivati, in realtà siamo sempre a 20 minuti, perché i treni aggiuntivi spesso non vengono usati. E chi pensa che saremo pronti per il Giubileo con i nuovi treni dice una falsità, perché se ne attendono tre, è vero… Ma se anche arrivassero gradualmente da gennaio prossimo non potrebbero essere aggiunti automaticamente agli attuali 6, perché tecnicamente non funziona così… Forse vedremo un miglioramento a fine 2026, non prima”.
E mentre il traffico in città è sempre congestionato, anche per i tanti cantieri aperti, i sindacati chiedono al Campidoglio di far tornare i lavoratori in “smart working”.
“Crediamo che sia doveroso in questo momento – dice Natale Di Cola, Segr. “Cgil” Roma e Lazio – e non lo chiediamo solo per i dipendenti capitolini, ma per tutti quelli pubblici e anche per il privato a cui ci rivolgiamo attraverso il Sindaco. Abbiamo fatto anche un sondaggio che vede il gradimento di 9 lavoratori su 10, anche perché emerge che il 67% dei cittadini va a lavorare in automobile, ed oggi è diventato complicatissimo farlo”.
David Sermoneta, Pres. “Ass. commercianti Piazza di Spagna” fa un quadro molto critico del “Tridente”. “Orami per i romani – attacca – è diventato quasi impossibile arrivare da noi. Hanno fatto i lavori della stazione, ma il giorno dopo c’erano già infiltrazioni di acqua. Non c’è un progetto reale che guardi allo sviluppo e se andiamo a parlare con i politici, ci trattano da sudditi”.
Poi ci racconta la storia di un clochard che per mesi ha vissuto sotto un monumento, e poi è molto. “Avevamo segnalato più volte il suo bisogno – dice – ma nessuno si è mosso. Aveva problemi psichici e allora sarebbe stato meglio fargli un Tso e salvarlo piuttosto che lasciarlo in strada. Roma non può essere questo, una specie di Disneyland senz’anima e il turista che arriva difficilmente torna”.