In questa puntata di Connection parliamo di SocialAI, il nuovo social network che non ha altri esseri umani, solo bot. In questo ambiente l’utente è l’unico protagonista, un modo per alleviare la solitudine con interazioni digitali programmate che elogiano e supportano.

Cosa è SocialAI?

Lanciato il 17 settembre scorso SocialAI simula un social come X con la differenza che tutti gli “utenti” sono bot di intelligenza artificiale. Questi bot interagiscono con te e l’intero ecosistema è scelto: puoi scegliere che tipo di follower avere, il tono dei commenti e anche le personalità tra quelle disponibili.

I fan virtuali di SocialAI

Quando ti iscrivi puoi scegliere diverse categorie come fan entusiasti, persone sarcastiche, astrologi, critici o motivatori. Questi bot ti inonderanno di commenti positivi che aiutano l’ego. Tra le frasi più in voga c’è “Sei fantastico!“, “Non vedo l’ora di sapere di più su di te“, oppure “Ogni tuo post è una celebrazione“.

I fan su SocialAI che parlano tra di loro

In un’ultima versione i bot interagiscono tra di loro, creando l’illusione di una comunità attiva. Qui partono discussioni e i commenti si intrecciano.

Chi ha creato SocialAI?

Michael Sayman è il fondatore di questa piattaforma e ha dichiarato a Wired Usa che l’idea dietro l’idea c’è la possibilità per le persone di ridefinire il modo in cui si interagisce con l’intelligenza artificiale. “Invece di limitare la tua conversazione a una chat one-to-one con ChatGPT, perché non ottenere risposte da molti bot, tutti contemporaneamente?”. L’obiettivo è creare un posto dove sei l’unico protagonista vero in un mondo popolato da avatar.

L’effetto social “eco chamber”

SocialAI esaspera il fenomeno noto come eco chamber (camera d’eco), un concetto già presente nei social network tradizionali, dove le persone tendono a essere esposte solo a informazioni che confermano le loro idee e opinioni preesistenti. Il feedback critico è completamente annullata.

La conseguenza di questa dinamica è un isolamento ancora più profondo, mascherato da una cascata di approvazioni superficiali. La verità è che noi miglioriamo noi stessi grazie ai commenti, anche negativi, che riceviamo