Non solo Roma con Elisa Mariani – Puntata di Martedì 24 Settembre 2024
Da Fleming a Tor Marancia, i cittadini organizzano le “ronde notturne” per garantire sicurezza
Ospite in collegamento a Non solo Roma: Franco Baroni, presidente del CdQ Tor Marancia
Cosa significa vivere in un quartiere tranquillo? Lo potremmo immaginare così: si rientra nelle proprie case senza paura, si può passeggiare di notte con il proprio cane, si può trascorrere del tempo fuori casa senza il timore che possa capitare qualcosa.
Uno scenario, purtroppo, utopico in tanti (troppi) quartieri della Capitale. E se per le più disparate ragioni non si può contare sul presidio delle forze dell’ordine (carenza di personale, impossibilità di coprire tutte le zone di Roma, …) ci si organizza come si può.
Sono diversi i quartieri romani, dal Fleming a Tor Marancia, dove i cittadini in maniera del tutto spontanea si sono aggregati e hanno messo su le cosiddette “passeggiate civiche“. Non le chiamano ronde, ma piuttosto iniziative per garantire sicurezza nei luoghi più a rischio. Parliamo di zone che sono, praticamente ogni giorno, preda della criminalità: furti, aggressioni in strada, spaccio di droga, danneggiamenti alle auto.
Muniti di pettorine e torce, alcuni residenti del XIII Municipio la scorsa settimana si sono dati appuntamento in strada per una delle tante camminate lungo le vie e le piazze della zona.
Due ore di passeggiata, dalle 22 a mezzanotte, nella speranza di limitare tutti quegli episodi di microcriminalità che si verificano soprattutto nei pressi delle fermate della metropolitana e degli autobus.
Il caso di Tor Marancia
Iniziative simili sono state pianificate anche a Tor Marancia, come spiega il presidente del Comitato di quartiere, Franco Baroni: “Più volte abbiamo organizzato passeggiate notturne, dalla mezzanotte fino alle 4, per segnale situazioni anomale.
Il problema però – sottolinea Baroni – è che spesso i residenti hanno paura di essere aggrediti e per questo non partecipano. Ma non solo, ad un certo punto ci hanno dato degli squadristi e ci siamo dovuti fermare”.
“Questa città è abbandonata a se stessa e la criminalità che c’è oggi fa più paura rispetto al passato; – ha continuato Baroni – io, come altri residenti, non ho problemi a fare queste passeggiate perché ho a cuore il posto dove vivo, ma se devo essere accusato di fare squadrismo allora no”.
Sanità privata, scatta lo sciopero: i dipendenti chiedono il contratto collettivo
Ospite in collegamento: Giancarlo Cenciarelli, Segretario generale di “FP Cgil” Roma e Lazio
“Circa 20mila manifestanti si sono radunati nelle piazze di tutta Italia per chiedere dignità e giusto riconoscimento contrattuale”: un numero altissimo di professionisti del settore medico privato che ieri hanno incrociato le braccia e si sono riuniti in un presidio comune. A comunicarlo in una nota le segreterie di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl.
Lo sciopero nazionale della sanità privata nasce per un motivo ben preciso: uomini e donne che lavorano nel comparto chiedono da 12 anni un nuovo contratto delle Rsa, così come il rinnovo del Ccnl di sanità privata, scaduto nel 2018.
Una partecipazione altissima, 20mila manifestanti in tutta Italia
Una partecipazione altissima, come si diceva, indice del fatto che il problema c’è e va risolto: è stata registrata una partecipazione pari all’80% del personale, uomini e donne che chiedono risposte concrete dalle istituzioni.
“Abbiamo ricevuto rassicurazioni sul fatto che a breve verranno convocate tutte le parti per un tavolo tecnico di confronto tra sindacati, Conferenza delle Regioni, parti datoriali e ministero della Salute.
Questo è un primo segnale di apertura, ma non basta”, ha spiegato una delegazione sindacale che, a margine del presidio di Roma, è stata ricevuta dal capo della Segreteria del ministro della Salute.
Ma la mobilitazione non si ferma: “Continueremo a lottare – assicurano Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl – fino a quando non sarà riconosciuto il giusto trattamento contrattuale e salariale a tutti i professionisti che, come quelli del pubblico, garantiscono quotidianamente il diritto costituzionale alla salute.
Non ci fermeremo fino a quando non vedremo riconosciuta la professionalità di chi lavora nelle strutture accreditate e convenzionate, garantendo pari diritti e retribuzioni”.
Civitavecchia, tragedia sfiorata a Terrazza Guglielmi
Ospite in collegamento: Francesco Baldini, giornalista di “Civonline“
Tragedia sfiorata domenica a terrazza Guglielmi quando un bambino ha rischiato davvero grosso nell’indifferenza generale.
Provvidenziale l’intervento di un infermiere, che passeggiava nelle vicinanze con il suo cane: accortosi della gravità della situazione, l’uomo è subito intervenuto, prestando i primi soccorsi e stabilizzando il piccolo, probabilmente salvandogli la vita o evitando gravi possibili complicazioni.
«Stavo passeggiando con il mio cane – racconta Giordano Di Martino, infermiere presso l’ospedale San Paolo di Civitavecchia – quando, da lontano, ho visto un gruppo di bambini in evidente stato di agitazione, alcuni piangevano e gridavano.
A quel punto mi sono avvicinato e ho notato che uno di loro era steso a terra, cianotico, con evidenti difficoltà respiratorie e privo di sensi. Non ho fatto altro che mettere in pratica quello che è il mio lavoro, l’ho messo in posizione laterale di sicurezza, ho pulito la bocca e ha iniziato a riprendere colore, gli sono rimasto vicino mentre ho chiesto di chiamare subito un’ambulanza».
È stata avvisata anche la madre del bambino di 11 anni che si è precipitata sul posto. Una volta giunti i soccorsi il bambino era riuscito anche a sedersi e ora sembra stare bene anche se dovrà fare degli accertamenti a Roma.
Probabilmente si è trattato di una crisi epilettica. «Non penso di essere un eroe – ha detto Di Martino – e ho voluto raccontare quello che è successo per lanciare un messaggio perché ho anche io una figlia.
Era domenica, tra le 17 e le 18, e via Garibaldi era pieno di persone e vedere un bambino sentirsi male nell’indifferenza totale mi ha lasciato davvero senza parole. Sono rimasto colpito, le persone passavano oltre oppure semplicemente guardavano senza fare nulla. Non possono succedere queste cose».
Caro mensa, genitori sul piede di guerra
Non accenna a placarsi la protesta sul caro mensa e la replica del Pincio non è andata giù ai genitori su tutte le furie e spunta l’ipotesi ricorso al Tar.
«È veramente pessimo – dicono alcuni genitori – vedere l’amministrazione comunale non muovere un dito per sistemare questa questione così importante. Continuiamo a sentire solo parole, parole, parole. Il primo ottobre parte la mensa e il cetriolo è rimasto a noi famiglie».
Il caso è esploso a inizio agosto quando, all’atto di iscrivere i propri bimbi al servizio mensa legato al tempo pieno negli istituti scolastici cittadini, i genitori hanno notato dei rincari importanti legati all’accorpamento di alcune fasce Isee.
Inoltre sono spariti i bonus per i secondi e terzi figli iscritti creando problematiche di livello sociale perché viene da se che se prima una famiglia numerosa poteva permettersi di iscrivere i bambini a mensa ora i costi diventano proibitivi.
«È facile puntare il dito contro la gestione Dussman, contro la giunta Tedesco e contro la cooperativa nuova della Vivenda. Noi vogliamo i fatti».
Altri genitori, invece, fanno notare come in alcuni comuni del comprensorio, come ad esempio Tolfa, sia proprio il Comune a farsi carico dei secondi figli iscritti al servizio mensa insomma per le famiglie la preoccupazione è tanta ma, soprattutto, la misura è colma. «Il Comune – dicono altri – può e deve dare un contributo, chieda magari aiuto alla Regione».
Dopo la massiccia raccolta firme che ha portato alla lettera protocollata e alla risposta, poco gradita, da parte dell’amministrazione comunale i genitori si stanno organizzando con altre forme di protesta e c’è addirittura chi sta raccogliendo adesioni per rivolgersi ad un legale che possa guidare un ricorso al Tar su una vicenda che sembra assurda. Intanto le iscrizioni al servizio di refezione scolastica sono state prorogate al 27 settembre.
La società Vivenda, concessionario del servizio comunica che, per “facilitare – si legge sul sito del Comune – gli utenti nelle modalità di iscrizione, lo sportello presso il centro cottura in via Terme di Traiano 37 rimarrà ancora aperto da lunedì 23 a venerdì 27 settembre dalle ore 09,30 alle ore 12,30”.
Blue economy, chiave di volta per lo sviluppo del territorio
“Civitavecchia al centro del Mediterraneo. La Blue economy come volano di sviluppo delle politiche industriali del territorio”. È il tema attorno al quale si è svolto il dibattito promosso da Unindustria con relatori il presidente dell’Adsp Pino Musolino, il presidente del gruppo tecnico energia di Unindustria Giulio Natalizia, il ceo di Cfft Steven Clerckx e quello di Tankoa Yachts Vincenzo Poerio.
Ad introdurre l’argomento, fondamentale oggi per un territorio come Civitavecchia, è stato il presidente dei Giovani imprenditori di Confindustria, Riccardo di Stefano.
Proprio su questo territorio, impegnato a governare il phase out dal carbone di Tvn – non solo una necessità ambientale ma una vera e propria occasione per ripensare la struttura economica di Civitavecchia e, di riflesso, della regione Lazio – si gioca la sfida legata all’economia del mare, come fattore determinante per la crescita, l’innovazione e la transizione energetica. Il porto, in questo senso, riveste un ruolo chiave.
Lo ha confermato il presidente dell’Adsp Pino Musolino, ricordando come attraverso l’avvio dei tanti cantieri oggi nello scalo – l’ultimo quello per l’apertura a sud destinato a cambiare radicalmente il volto del porto – si sta dando oggi una nuova credibilità, una competitività diversa, che significa coinvolgere le imprese e convincerle ad investire sul territorio.
«Perché i porti – ha spiegato – non vanno più visti come meri snodi logistici, ma come dei grandi contenitori di imprese: abbiamo gli spazi e le professionalità per guardare oltre». E le imprese, con il loro dinamismo, stanno rispondendo presente.
Per il presidente Natalizia, ad esempio, il “modello Civitavecchia” andrebbe preso come esempio.
Nonostante i problemi che ancora affliggono le aziende, legati ad esempio a costi dell’energia del 40% superiori rispetto agli altri Paesi europei.
«Servono strategie comuni – ha ricordato – strumenti per intercettare e governare i processi e per essere sempre più competitivi, cavalcando proprio la transizione energetica e vedendo nel mare l’alternativa di sviluppo concreta».
“Roma fotografia – Future”, arriva la seconda edizione
Ospite in collegamento: Maria Cristina Valeri, Presidente di “Roma fotografia”
Un nuovo modello di comunicazione per diffondere, attraverso il linguaggio universale della fotografia e dei visual, tutto quello che istituzioni, università, enti di ricerca e aziende stanno facendo per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile di Agenda 2030.
È quanto si propone di realizzare “ROMA FOTOGRAFIA – FUTURE” che, dopo il successo della prima edizione, torna nella Capitale dal 28 settembre al primo dicembre 2024.
I 17 punti dell’Agenda 2030 i temi della manifestazione realizzata da Roma Fotografia, in co-progettazione con il Municipio I Roma Centro, in convenzione con il Ministero della Cultura e con la partecipazione del Museo Nazionale Romano – Palazzo Massimo, Castel Sant’Angelo, MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo, GNAM – Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Gallerie Nazionali di Arte Antica – Palazzo Barberini, Palazzo Merulana.
Per oltre due mesi ROMA FOTOGRAFIA – FUTURE ospiterà eventi aperti a tutti, il mondo dell’immagine sarà il protagonista della rassegna e guiderà i visitatori attraverso installazioni multimediali realizzate con schermi Led Panel all’interno di sei musei simbolo della Capitale.
“Il progetto culturale Roma Fotografia Future vede in questa seconda edizione l’evoluzione degli obiettivi raggiunti dall’Italia, anche attraverso i fondi del Pnrr, rispetto ai 17 punti dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
L’evento, grazie ad una importante rete di collaborazioni istituzionali e territoriali, proporrà tre grandi appuntamenti gratuiti che punteranno sulla robotica, il Ted artist e una prestigiosa mostra fotografica del CNR. La finalità è quella di una divulgazione ampia ed esperienziale per grandi e piccini” ha dichiarato Maria Cristina Valeri, presidente di Roma Fotografia.