Sono circa 30mila i romani che non riescono più a pagare un affitto e 16mila quelli in graduatoria per una casa popolare secondo i dati della “Caritas” e ne parliamo a “Roma di Sera” nel giorno in cui una donna si è incatenata al balcone per non essere sfrattata a Tor Marancia.
“La situazione è drammatica – dice Silvia Paoluzzi, Segr. “Unione Inquilini” – e il Governo anziché fare investimenti per creare nuovi alloggi, nel Decreto sicurezza fissa da 2 a 7 anni le pene per chi occupa o per chi si oppone agli sfratti. Una politica folle e soltanto punitiva, che stiamo contestando con iniziative pubbliche, perché i cittadini devono sapere ciò che sta accadendo. Chi si oppone agli sfratti lo fa per portare solidarietà e le persone che lo hanno fatto stamane a Tor Marancia un domani saranno arrestati, ci rendiamo conto?”.
“Il Governo ha anche definanziato il Fondo nazionale sulla morosità incolpevole – aggiunge Marco Possanzini, consigliere di “Avs” in Municipio X – lasciando sul lastrico migliaia di famiglie, perché si tratta di persone che magari hanno perso il lavoro dopo il Covid ed ora si ritrovano sole, con il rischio quotidiano di andare a vivere in macchina. Per questo ho presentato una mozione che chiede al Governo Meloni di tornare sui suoi passi...”.
Torniamo parlare degli alloggi degli “ex custodi” delle scuole, perché dopo aver sentito i presidi nella puntata di ieri, ospitiamo la voce della categoria, con la replica del Presidente di “Anpcep”.
“Non è vero che servono alloggi perché tante scuole sono vuote e il Comune non le usa – dice Giuseppe Polimeni –, ma anche noi vogliamo mandare via gli abusivi. Il punto è che nella Delibera che arriverà qualcuno vuole mandare via anche i figli dei miei ex colleghi, mentre secondo noi se hanno un reddito basso e nessuna alternativa abitativa, allora vanno salvaguardati, sempre se in regole con il pagamento dei canoni negli anni scorsi”.
A Piazza Vittorio intanto sta per aprire “Multi”, rassegna multiculturale di cucina etnica e non solo.
“Invitiamo tutti a venire – dice Francesca Rocchi, Vice Pres. “Slow Food” Roma che organizza l’evento – e ad assistere gratuitamente a incontri, concerti e spettacoli di ogni nazionalità… Il cibo è al centro della rassegna e naturalmente non troverete i cibi etnici che trovate nei ristoranti, perché molto spesso lì l’offerta è molto italianizzata, ma quelli originali, curati dalle varie comunità presenti a Roma che rappresentano un grande valore culturale e di integrazione”.