Non solo Roma con Elisa Mariani – Puntata di Venerdì 20 Settembre 2024
Sciopero dei mezzi a Roma, disagi e polemiche: i motivi dello stop
Ospite in collegamento: Francesco Staccioli, USB Roma
Nuovo venerdì di passione per pendolari e automobilisti a causa dello sciopero dei mezzi su scala nazionale. Nella Capitale, per circa 24 ore, si fermano bus, metro, tram e ferrovie ex concesse. Una vera a propria paralisi, dunque, se si considerano i cantieri aperti, l’inevitabile traffico e i servizi carenti.
Una nuova mobilitazione proclamata da diverse sigle sindacali: Cobas del lavoro privato, Adl, Sgb, Cub Trasporti e Usb lavoro privato. A Roma l’agitazione interesserà la rete Atac e le linee periferiche gestite da RomaTpl, Autoservizi Troiani/Sap, Autoservizi Tuscia/Bis. Il servizio sarà, però, garantito in specifiche fasce, quindi alle 8,30 e dalle 17 alle 20. Stesse modalità anche per i lavoratori Cotral, quindi delle ferrovie Metromare e Roma Nord e della rete di trasporto regionale di autobus.
I motivi della mobilitazione
Tra i motivi che hanno portato i sindacati ad indire la mobilitazione c’è la richiesta di un aumento salariale di 300 euro, la riduzione dell’orario di lavoro da 39 a 35 ore settimanali a parità di salario e la riduzione del periodo di guida e del nastro lavorativo per gli autisti. Si protesta anche per l’adeguamento delle tutele sulla sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, nonché per gli utenti del servizio di trasporto pubblico locale. Infine, chiedono il blocco delle privatizzazioni e delle relative gare di appalto per il Trasporto pubblico locale.
Usb ha aderito allo sciopero per protestare contro il mancato riscontro alla richiesta di convocazione per il negoziato del rinnovo del contratto collettivo nazionale autoferrotranvieri internavigatori 2024-2027.
Circeo, 18enne tenta il suicidio: salvata da carabinieri e pompieri
Ospite in collegamento: Lorenzo Contigliozzi, giornalista de “Il Faro Online“
Nella serata del 17 settembre a san felice circeo, i carabinieri del dipendente N.O.R. – Aliquota Radiomobile, a seguito di richiesta pervenuta al 112, intervenivano in una palazzina, ove al secondo piano di una palazzina condominiale, una ragazza diciottenne, si era barricata, sola in casa, all’interno dell’abitazione ove vive con la madre e armata di un coltello da cucina, minacciava il suicidio.
Sul posto successivamente intervenivano personale del 118, dei Vigili del Fuoco di Terracina e i Carabinieri della Stazione di San Felice Circeo.
Dopo una valutazione delle circostanze, con l’utilizzo di una scala, il personale del dipendente N.O.R. e dei Vigili del Fuoco, attraverso la rottura di una finestra della cucina, si sono introdotti nell’appartamento e dopo averla disarmata hanno messo in sicurezza la ragazza, per poi affidarla alle cure del personale sanitario, che l’ha trasportata presso il nosocomio di Latina per accertamenti.
Da Nettuno ad Ostia, la maratona di solidarietà per i bimbi ucraini in Italia
Da oltre 2 anni, l’Ucraina è l’inferno in terra. Bombe e missili russi continuano ad uccidere i civili – oltre che i militari -, il territorio è devastato, il Paese in ginocchio. Milioni di ucraini sono fuggiti, costretti all’espatrio. Poi c’è quella comunità di ucraini che il Paese, per i motivi più diversi e variegati, lo avevano lasciato già da tempo, ma nelle cui vene scorre comunque il sangue gialloblù. Tra di loro c’è Oleh, 29enne ucraino nato a Leopoli, bombardata giusto la scorsa settimana. Oleh vive in Italia da quando aveva 9 anni.
La storia di Oleh
Vive a Roma, dove lavora come pizzaiolo. Si è fatto una vita qui, ormai il Bel Paese è casa per lui e la sua famiglia. Ma l’orrore della guerra supera i confini e, in qualche modo, gli continua a penetrare dentro casa. Anche perché sua nonna vive ancora a Leopoli, dunque è costante la paura che possa succedere una tragedia da un momento all’altro.
Motivo per cui Oleh ha deciso di non stare fermo solo a guardare a sperare. Ha deciso di mettersi in gioco, per quel che gli è possibile fare: con l’aiuto dell’associazione Sport Senza Frontiere, Oleh ha organizzato una maratona di beneficenza da Nettuno ad Ostia, un percorso di circa 50 chilometri, il cui ricavato andrà ai bimbi ucraini in Italia. Un’iniziativa che testimonia l’amore che Oleh nutre per la sua Ucraina e per i suoi connazionali.
“Credevo di aver dimenticato le mie origini. Ora voglio aiutare l’Ucraina”
Intervistato da ilfaroonline.it, Oleh ci ha raccontato che non è stato tutto così immediato. Credeva di aver dimenticato il suo passato, anche perché, essendo venuto in Italia a 9 anni, era troppo piccolo per “godersi” i suoi pochi anni in patria.
Poi, però, ha scoperto che, in realtà, le sue origini non le ha mai dimenticate: “A luglio ho visto una storia Instagram di una mia cugina, che non sento ormai da tempo. C’erano strade, macerie, fuoco, fiamme. Ho pensato che, se fossi rimasto in Ucraina, in questo momento starei in guerra e non potrei avere il tipo di vita che ho qui. Mi è scattato un bisogno impellente di spendermi per il mio Paese. Mia madre mi ha suggerito di organizzare una corsa con il fine di raccogliere fondi da donare in beneficienza” ha spiegato, con un italiano perfetto (ed anche con l’accento romano) di chi vive in Italia da ormai una vita.
Ma non è tutto. Perché, tra le varie opzioni possibili, Oleh ha optato per la maratona? “Per me è una cosa molto personale: amo correre, corro a lunghe distanze. Ho iniziato a farlo da prima della guerra, circa 4-5 anni, durante un periodo buio della mia vita stavo cadendo in un burrone. La corsa mi ha salvato. Grazie a lei ho imparato la cultura del lavoro e del sacrificio, ho smesso di prendere scorciatoie. Quando corro a lunghe distanze, mi sento come in un carrarmato. E allora mi sono detto: perché non sfruttare tutto questo per aiutare concretamente l’Ucraina? Così è nato tutto“.
Per realizzare la maratona avevo bisogno con qualche associazione che mi aiutasse, e una delle poche che mi ha risposto è stata Sport Senza Frontiere. Mi hanno fatto sentire da subito importante, apprezzandone l’idea. Parlando con Loyd, il ragazzo con cui sto collaborando, ho percepito da subito un forte rapporto umano: era felice che fossi così interessato e, da lì a poco, abbiamo messo in piedi il tutto. Il ricavato andrà ai bimbi ucraini in Italia in modo che possano iniziare un percorso sportivo e quindi d’integrazione ed inclusione sociale“.
La partenza da Nettuno è fissata alle 11 del 6 ottobre, da Piazza San Rocco, mentre l’arrivo sarà in piazza dei Ravennati ad Ostia. Sarà possibile, per alcuni tratti di percorso, correre insieme ad Oleh, in modo da poter vivere insieme quest’esperienza di solidarietà al fianco dei bimbi ucraini e, più in generale, di tutto il popolo martoriato dalla guerra.
Di seguito, il link per effettuare le donazioni: https://www.retedeldono.it/progetto/oleh-corre-i-ragazzi-di-ssf?revalidate=true
Fiumicino, parcheggi abusivi sulla corsia d’emergenza dell’A91: una petizione per dire “stop”
Continua il fenomeno delle auto in sosta sulla corsia d’emergenza della Roma-Fiumicino. Ad ogni ora del giorno e della notte, infatti, l’A91 è preda di coloro che scambiano quella corsia per una specie di parcheggio, nel quale aspettare i passeggeri che atterrano all’aeroporto. Basta inserire le quattro frecce ed i conducenti si sentono, in qualche modo, liberi di agire come fanno, in barba alla sicurezza pubblica.
Nonostante le continue segnalazioni, anche da parte de ilfaroonline.it (leggi qui), le auto continuano a sostare dove non dovrebbero. Un cittadino esasperato, dunque, ha deciso di rompere gli indugi e di lanciare una petizione che chiunque può firmare, cliccando a questo link: https://chng.it/tYDF7VWjbs. In una lettera giunta alla redazione de Il Faro Online, scrive quanto segue.
“Il fenomeno dei parcheggi abusivi lungo la Roma-Fiumicino è una questione sempre più critica. La situazione sta degenerando di giorno in giorno, con gravi ripercussioni sulla sicurezza stradale, sul decoro urbano e sulle attività regolari che operano nella nostra zona. I parcheggiatori abusivi agiscono senza alcun rispetto per la legge, creando disagi ai cittadini e mettendo a rischio la sicurezza dei nostri veicoli. Molti residenti e lavoratori hanno espresso il loro malcontento, ma è necessario un intervento più incisivo per portare questo problema all’attenzione delle autorità competenti“.
Video su TikTok per raccontare la vita in carcere, sequestrati smartphone a due detenuti
Ospite in collegamento: Cristina Lucarelli, giornalista di “Frosinone News“
Troppo forte il desiderio di comunicare al mondo esterno come si vive in una cella del carcere. Due detenuti del penitenziario di Frosinone hanno quindi girato e postato sulla piattaforma TikTok tre video nei quali veniva raccontata la quotidianità all’interno di una cella.
Un qualcosa di assolutamente vietato e che è stato naturalmente scoperto dal personale del Nucleo Investigativo Centrale che ha così fatto rimuovere i video e denunciato alla procura della Repubblica di Frosinone i due detenuti. Dovranno rispondere di detenzione illegale di smartphone. La bravata è costata cara tant’è che sono state effettuate delle perquisizioni in diverse celle e sono stati rinvenuti telefoni cellulari che ovviamente sono stati sequestrati.
Con il figlio sulla cima del Kilimangiaro: la nuova straordinaria impresa di Andrea Cappadozzi
Dopo aver raggiunto la cima del vulcano più alto del mondo, l’Ojos del Salado nelle Ande, al confine tra Argentina e Cile – 6891 metri -, Andrea Cappadozzi torna a far parlare di sé. Il 57enne ciociaro, originario di Patrica e residente a Castro dei Volsci, si è messo nuovamente alla prova, questa volta con un ‘compagno d’avventura’ davvero speciale, il figlio Leonardo.
Ed è proprio il caso di affermarlo, Leonardo è figlio d’arte, dei più gagliardi, dei più tosti, intraprendenti e coraggiosi. A soli 17 anni ha raccolto l’eredità del padre. Condividendo con lui la sfrenata passione per la montagna e per le sfide, insieme hanno affrontato l’impresa Kilimangiaro.
Insieme hanno percorso 5895 metri a piedi, 6 lunghi giorni di camminata per arrivare sulla vetta e alzare gli occhi al cielo, illuminati dal sole e dalla luce della vittoria. Mentre Andrea può nuovamente brindare alla vita e alla sua immensa forza d’animo, la stessa che lo ha portato a battere quel mostro chiamato leucemia e a conquistare altezze da capogiro, Leonardo mette a segno i primi successi che fanno di lui un campione in erba, con un futuro promettente che si staglia all’orizzonte.
Studente del Liceo Musicale dell’IIS Bragaglia di Frosinone – canta e suona la batteria – dove sarà protagonista di un foto-racconto che narrerà questa impresa, Leonardo sarà presto premiato come ‘Grande Alpinista’ per aver scalato oltre 100 vette da 2000 metri dell’Appennino. Difatti il giovane sta portando avanti con il padre il progetto Club 2000, ossia il raggiungimento di tutte le cime superiori appunto a 2000 metri, dal Tosco Emiliano al Pollino per un totale di 261 vette. Il 17enne, ad oggi, ne ha toccate 105.
Leggi i dettagli di questa e altre imprese qui.
Sport, gli ultimi aggiornamenti sul Frosinone Calcio
Frosinone “horror” contro il Brescia, tutto da rifare
Il pomeriggio di sabato è stato davvero drammatico per la formazione giallazzurra. Un disastro sicuramente non presagibile al ‘Rigamonti’ di Brescia dove i padroni di casa si sono imposti troppo agevolmente sui ciociari. Un perentorio 4-0 cha non lascia spazio ad interpretazioni di sorta.
Doppio Juric e Olzer nel primo tempo, affonda l’ultimo colpo Moncini nella ripresa su rigore. Ripresa condita dall’espulsione che Darboe becca in maniera fin troppo ingenua. Una sconfitta sonora, figlia di una squadra che ancora non è gruppo, di una compagine con poche idee e mal gestite. La percezione che si ha al di fuori è quella di un team in stato confusionale, che annaspa nel marasma e nell’atrofia di gioco, una fotografia sconcertante e che apre ad una necessaria riflessione.
C’è da preoccuparsi? Sicuramente sì. Un risultato che ha sconvolto i tifosi partiti alla volta di Brescia per sostenere la loro squadra: al termine del match, è arrivata la loro protesta. Tutti di schiena ai calciatori che andavano a salutarli. Un segno inequivocabile, i supporters vogliono e meritano di più.
A rischio il tecnico?
La delusione per la partita non mette in discussione la panchina, Angelozzi ha, infatti, detto: “Vivarini non rischia l’esonero”. Nonostante le critiche e le contestazioni, dunque, la posizione del tecnico non è al momento a rischio.
Intanto, la gara tra Frosinone e Bari, valevole per la sesta giornata di cadetteria e in programma domenica 22 settembre alle ore 15 presso la ‘Psc Arena-Benito Stirpe’ del capoluogo ciociaro, è stata giudicata con profili di rischio da parte dell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive.
Ad influire sulla scelta i precedenti tra le due tifoserie nelle annate 2014 e 2016, con gli incontri in Ciociaria segnati da disordini, danneggiamenti, violenze ed emissioni di daspo nei confronti di alcuni facinorosi pugliesi.
Leggi anche: Frosinone-Bari, una sfida ‘amarcord’: da Longo a Partipilo, da Maiello ad Angelozzi. Tutti gli ex
Il Frosinone Calcio spegne 96 candeline: buon compleanno Leone! Buon compleanno, Leone!
Il 19 settembre, il Frosinone Calcio ha compiuto la bellezza di 96 anni…portati benissimo! Da quel lontano 1928 sono trascorsi 96 anni di amore, passione, sentimenti che non invecchiano mai. 96 anni di tradizione giallazzurra, di gioie e di dolore, di sorrisi e lacrime, di traguardi e delusioni, retrocessioni e promozioni. Mille emozioni, belle e meno belle, che hanno sempre implementato l’attaccamento alla gloriosa maglia ciociara. Chilometri macinati, sconfitte, vittorie, le gare al vecchio ‘Matusa’, quelle di oggi alla ‘Psc Arena-Benito Stirpe’.
Il 19 settembre è una data che ogni tifoso porta nel cuore. Come recita la didascalia apparsa questa mattina sulla pagina Facebook ufficiale del Frosinone: “Gli anni passano, noi siamo sempre al tuo fianco. Buon compleanno Frosinone!”, i messaggi dei supporters sono tutti dello stesso tenore. Sui social societari si moltiplicano i pensieri dei tanti seguaci del club di viale Olimpia che, in questo giorno speciale, partecipano virtualmente alla festa giallazzurra.
E allora anche noi ci uniamo agli auguri per questo fantastico traguardo, e che sia foriero di tante altre soddisfazioni, proprio a partire da questa ultima stagione di serie B, affinché il Frosinone possa ritrovare la strada giusta.