Esiste una dittatura dei social network che decidono cosa è possibile pubblicare e cosa no nelle piattaforme. Mark Zuckerberg di Facebook ha ammesso, in una lettera, le censure operate sistematicamente durante il periodo della cosiddetta pandemia da Covid-19.
I social network agiscono, soprattutto in Italia, come se fossero gli editori. Canali di informazione sulle piattaforme vengono cancellati perché pubblicano contenuti non in linea con le “norme della community“. Il diritto privato finisce così per avere prevalenza sul diritto pubblico e sulle norme di rango superiore come la Costituzione? C’è un vuoto normativo che il legislatore dovrebbe colmare dando una disciplina a questa materia.
Ne abbiamo discusso a “Camelot – una tavola Rotonda per la Verità” con l’avvocato Francesco Scifo. La puntata integrale di Camelot è a questo link.