Vespa orientalis, ragno violino e serpenti: Roma diventa una giungla
Ospite in collegamento: Andrea Lunerti, etologo ed esperto di sicurezza uomo-animale
Ogni anno sono centinaia le segnalazioni di animali pericolosi a Roma che giungono ai Carabinieri, alla Polizia Locale e ai Vigili del Fuoco. Un problema che sembra essersi intensificato nell’ultimo periodo, complice il cambiamento climatico e (soprattutto) la mano dell’uomo.
Le segnalazioni più comuni riguardano le vespe orientalis: tanti i nidi negli appartamenti, nascosti negli stipiti delle serrande, nei contatori o sotto ai tetti storici; o ancora: le vipere al Tufello e in viale delle Milizie. Ci sono poi gli esemplari decisamente meno pericolosi, ma che richiedono comunque un intervento: si va dall’asino caduto nel dirupo a Morlupo, al cinghiale scivolato nella piscina, o ancora: la tartaruga gigante ritrovata in strada, un boa alla fermata del bus, il gufo intrappolato e la civetta in cantina.
Insomma, sembra che la nostra città si stia trasformando a tutti gli effetti in una giungla urbana: se il caldo intenso degli ultimi anni certamente non aiuta (intensificando la comparsa di specie inusuali nella nostra Penisola rispetto al passato), è pur vero che è la mano dell’uomo a fare i danni maggiori: pensiamo all’emergenza rifiuti che di fatto è una vera e propria calamita per molte specie animali (come i cinghiali o i rapaci).
A preoccupare poi è anche la recente diffusione del ragno violino: chiamato così per la caratteristica macchia a forma di violino che ha sul corpo, è un insetto di piccole dimensioni (tra 7 e 10 millimetri) di colore marrone, tendente al giallognolo. Non si tratta di un insetto aggressivo, anzi: come la maggior parte delle specie ha paura dell’uomo e, nella gran parte dei casi, morde perché si sente per qualche motivo attaccato. Ha già determinato, però, la morte di un 23enne di Collepasso, motivo per cui si è diffusa una vera e propria psicosi.