La battaglia contro l’inceneritore di Santa Palomba arriva in Europa
Ospite in collegamento: Dario Tamburrano, eurodeputato del Movimento 5 Stelle
La battaglia contro l’inceneritore di Santa Palomba, che avevamo visto caldeggiare da ambientalisti e associazioni di cittadini, arriva anche in Europa. A condurla in uno dei massimi vertici delle istituzioni extra-nazionali sono i grillini e i verdi.
Sette eurodeputati del Movimento 5 Stelle e due di Alleanza Verdi e Sinistra hanno interpellato, lo scorso 30 luglio, la Commissione europea sull’esistenza di un danno significativo per l’ambiente del maxi-inceneritore di Santa Palomba.
“L’anacronistico, insensato e costosissimo progetto dell’inceneritore di Roma – si legge nel comunicato stampa diffuso proprio dal M5s – voluto dal Sindaco Gualtieri a Santa Palomba, al confine con il nostro Comune, da qualche giorno ha un oppositore in più in Europa. […] gli europarlamentari chiedono all’Esecutivo europeo come intenda procedere per impedire che venga realizzato questo nuovo mega-impianto da 600 mila tonnellate annue di rifiuti urbani, nel caso in cui sia ravvisato il danno significativo nell’esecuzione delle sue attività”.
L’obiettivo finale dell’interrogazione è stato soprattutto quello di capire quali ulteriori restrizioni normative a livello Ue saranno proposte, per eliminare completamente l’incenerimento dalla gerarchia dei rifiuti; c’è infatti un punto su cui gli eurodeputati sembrano battersi di più: l’Italia è prossima all’avvio del regolamento 2020/852, che all’articolo 17 inserisce l’incenerimento rifiuti, salvo quelli pericolosi non riciclabili, fra le attività economiche che causano danno significativo agli obiettivi ambientali dell’Ue e, quindi, all’economia circolare, perno del principio della transizione ecologica.