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Sciopero balneari, Aduc: “È tutta una messa in scena”

Sciopero balneari, Aduc: “Messa in scena, gioco sporco di economia a e politica”

Ospite in collegamento: Vincenzo Donvito Maxia, Presidente di “Aduc consumatori e utenti”

Si è concluso alle 9.30 lo sciopero dei balneari in questo 9 agosto 2024. Ombrelloni e lettini chiusi come forma di protesta contro il Governo, colpevole – a detta della categoria – della mancata risposta sull’annosa (e ancora oggi irrisolta) questione delle concessioni.

Lo hanno definito sciopero gentile, tra chi ha deciso di aderire e chi si è invece defilato: Sib-Confcommercio e Fiba-Confesercenti hanno imboccato la strada della mobilitazione, mentre altre sigle come Assobalneari, Federbalneari e Cna hanno optato per il no.

“Lo sciopero è solo un’iniziativa spot”, ha detto il presidente di Federbalneari, Marco Maurelli: “Con grandissima difficoltà – ha sottolineato – il governo sta cercando di mettere in ordine le idee. Serve una riforma che scongiuri una terza sentenza della Corte di Giustizia che ingesserebbe il sistema, una norma di riordino che garantisca la competitività in un quadro però di tutela del sistema turistico balneare italiano”.

Ma c’è chi ha parlato della questione in maniera abbastanza piccata: “La messa in scena è finita. I media hanno parlato della questione, le persone a cui era stato rivolto lo sciopero non se ne sono accorte. – ha scritto il Presidente di Aduc, Donvito Maxia – Il governo che ha detto ai balneari quello che già sapevano prima, cioè che non sanno che pesci prendere e devono meglio studiare come fregare ancora l’Ue rispetto a norme che andavano rispettate fin dal 2006 (direttiva Bolkestein: assegnazione con gare delle spiagge, ndr)”.

“Nel 2023, i balneari hanno fatto dichiarazioni dei redditi di poco più di 15mila euro, a fronte di affitti delle spiagge di poco superiori a 3mila euro l’anno grazie anche ad un calo del 4,5% applicato dal 1 gennaio di quest’anno. – ha continuato Vincenzo Donvito Maxia – Alcune indagini indipendenti hanno rilevato una soglia di lavoro nero stagionale superiore al 70%. La Regione Toscana ha approvato nei giorni scorsi una legge con cui stabilisce indennizzi a quei balneari che, partecipando alle prossime gare che forse si terranno dal 1 gennaio 2025, non dovessero superarle (recente sentenza Corte Giustizia Ue ha stabilito che questo è illegale)”.

L’anno scorso è stata fatta dal governo una mappatura delle spiagge demaniali ed è risultato che quelle affittate sono il 33%, lasciando quindi ampio spazio alle spiagge libere e alla concorrenza:  “peccato che questa mappatura ha conteggiato anche le coste non sabbiose e i porti. – ironizza il Presidente di Aduc – Una piccola fotografia di una corporazione che trova protezione locale e nazionale, in cambio di consenso elettorale e presunta supremazia italica contro gli stranieri che dovrebbero invadere le nostre coste se si facessero le gare. Peccato che le gare significhino maggiore lavoro, presumibilmente non a nero, concorrenza e qualità”.

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