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Roma, arrivano 20mila telecamere per la sicurezza. La capitale sarà più sicura o soltanto più spiata? – Extra – Mercoledì 7 agosto 2024

Il futuro della sicurezza passa attraverso le telecamere. E’ quasi un mantra in Campidoglio. Ci sono problemi di criminalità e di degrado urbano in qualche quartiere della periferia? Arriveranno nuove telecamere. I residenti del centro storico e di alcune zone particolarmente complicate come stazione Termini chiedono più controlli? Arrivano le telecamere. La malamovida disturba la quiete dei quartieri più modaioli di Roma? Mettiamo le telecamere! In metropolitana aumentano scippi e borseggi? Ecco all’orizzonte nuove telecamere. Qualunque sia il problema, la risposta sembra ormai ineluttabilmente affidata alla tecnologia e ad un potenziamento dei sistemi di videosorveglianza in una città che è già sotto osservazione di migliaia di occhi elettronici.

E dopo mesi di annunci, il piano di sicurezza voluto dalla giunta Gualtieri si appresta a entrare nel vivo già nelle prossime settimane. Entro dicembre, infatti, sarà in funzione la nuova Sala operativa che dovrà governare questa immensa rete di obiettivi e di immagini: si parla di almeno 20mila telecamere, con cui sarà possibile monitorare gran parte dei punti più sensibili della città. Un enorme “Grande Fratello” che, attraverso il filtro di un software di intelligenza artificiale, consentirà di scoprire quanto accade nell’urbe e, nel limite del possibile, anche di prevederlo e prevenirlo andando ad evidenziare all’attenzione delle forze dell’ordine anche i comportamenti ambigui di soggetti sospetti o potenzialmente pericolosi.

Il progetto è ambizioso e sta già sollevando perplessità e polemiche. I dubbi sono prevalentemente di natura tecnica: sarà mai possibile usare in modo opportuno e davvero efficace questa marea di immagini e di informazioni real time per garantire un miglioramento dell’ordine pubblico e della sicurezza? La sfida è aperta ma l’impresa pare decisamente impegnativa: nella nuova centrale operativa dovrebbero infatti confluire le telecamere di sicurezza installate dal Comune, da Atac e da Ama più altre migliaia di apparecchi che verranno installati nelle prossime settimane. Un approccio sinergico che però rischia, soprattutto all’inizio, di creare qualche problema organizzativo e di coordinamento ma che marcia in sintonia anche con la recente iniziativa del Viminale di potenziare i controlli di polizia nelle metropolitane delle grandi città con la cosiddetta Polmetro, cioè gli agenti che dovranno presidiare con maggior attenzione stazioni e mezzanini del trasporto pubblico sotterraneo contro il rischio di borseggi.

A Roma, la cui metropolitana nelle ultime settimane è finita al centro di diversi allarmi per l’aumento dei raid contro i turisti, si confida molto nella sinergia tra tecnologia e forze dell’ordine e un contributo importante dovrebbe arrivare proprio dalle nuove tecnologie, come il già citato software di intelligenza artificiale: «Si tratta – chiarisce Paolo Aielli, direttore generale del Campidoglio – di un sistema di detection, ovvero di rilevazione, delle situazioni critiche che però non prevede il riconoscimento facciale. Il dispositivo condividerà i flussi di dati e il sistema di allarmistica con le forze dell’ordine».

L’altro tema di discussione attorno a questa ondata di videocamere di sorveglianza riguarda la privacy. E se da mesi il Campidoglio ha chiarito che nelle metropolitane di Roma non ci saranno telecamere per il riconoscimento facciale, le critiche e le perplessità non mancano anche perché qualche mese fa sull’argomento era intervenuto anche il Garante nazionale che ha annunciato l’apertura di una istruttoria dopo che lo scorso maggio, in un’audizione congiunta delle commissioni Giubileo e mobilità, l’assessore alla mobilità di Roma, Eugenio Patanè, aveva parlato delle nuove telecamere intelligenti da installare nelle metro romaneIn un’intervista all’Adnkronos, l’assessore Eugenio Patanè ha voluto precisare quanto emerso durante l’audizione in commissione: “Siamo al lavoro con le aziende che si occupano di cybersicurezza, grazie anche al 5 G che stiamo mettendo in tutte le stazioni della metro, sulle telecamere intelligenti che riconoscono comportamenti sospetti”.

Polemiche a parte, la capitale è sulla strada giusta? Per garantire più sicurezza anche in vista del Giubileo, bastano le telecamere a rendere un territorio più sicuro? Dubbi che Claudio Micalizio condivide in questa puntata di Extra con Maura Mormile, Business development manager di Secursat ed esperta di tutte le problematiche correlate alla videsorveglianza.

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