Non solo Roma con Elisa Mariani – Puntata di Giovedì 1 Agosto 2024
Allarme disagio mentale tra i giovani, aumentano anoressia e depressione
Ospite in collegamento: Claudio Mencacci, psichiatra e Presidente “Società Italiana di Neuropsicofarmacologia”
Gli under 30 romani sono sempre più in crisi. In forte crescita i fenomeni legati al disagio mentale: anoressia, bulimia, depressione, ansia. Ad aumentare anche il bullismo (soprattutto quello perpetrato online).
Non sono semplici dati questi: ci fotografano un quadro allarmante dove i giovani sono le prime vittime, incagliati in una realtà che – evidentemente – li soffoca. C’è chi parla di incertezza del futuro, di ecoansia, di perdita progressiva dei valori; quale che sia la causa, è ora più che mai necessario, però, trovare soprattutto una soluzione.
Ma in questa fotografia allarmante c’è però un dato che potremmo definire “positivo”: questi giovani sono più consapevoli dei loro sentimenti e, di conseguenza, più propensi a chiedere aiuto quando serve: il boom delle richieste (così è stato definito) è arrivato a Soss, il servizio di supporto, orientamento e sostegno sociale offerto dalla Fondazione Don Luigi Di Liegro.
Si registra “in totale più di 50 chiamate al mese, suddivise equamente tra uomini e donne, di cui più di un terzo però sono ragazze e ragazzi che si sono rivolti al servizio a causa di un disagio per presentare una richiesta di aiuto. Numeri raddoppiati e in costante crescita rispetto allo stesso periodo del 2023“, ha segnalato la fondazione, annunciando che Soss rimarrà attivo anche in agosto.
“A chiamare – riferisce Luigina Di Liegro, segretaria dell’ente – sono per lo più familiari e amici, preoccupati per qualcuno, lamentando la mancanza di attività promosse per chi è affetto da una patologia specifica e che spesso si trova a casa da solo, senza un contatto diretto con i centri di salute mentale. L’aumento di richiesta di aiuto da parte degli under 30 deve spingere le istituzioni e chiunque si occupi di salute mentale ad aprire loro un canale privilegiato. Bisogna investire maggiormente in una rete di servizi psicosociale per le famiglie”.
James Lackington, l’inventore delle librerie moderne
Ospite in collegamento: Cinzia Giorgio, direttrice di “Pink Magazine Italia“
Nella Londra tra il Settecento e l’Ottocento era diventata consuetudine leggere, dato che sempre più persone avevano imparato. Nonostante ciò, era difficile potersi permettere l’acquisto di libri, per molti. Erano un bene davvero prezioso a cui pochi potevano accedere con facilità. Vi erano luoghi simili a biblioteche dove era possibile acquistarli, ma senza nessuna possibilità di poter vagare tra uno scaffale e un altro, sentirne il profumo e perdersi per minuti che diventavano ore.
Ma poi arrivò James Lackington.
Da calzolaio a libraio
James Lackington nacque a Londra nel 1746 e, facendo parte di una famiglia povera, non ebbe l’opportunità di studiare. Divenne un apprendista calzolaio con una grande passione per la lettura: imparò sì a leggere, ma come autodidatta. Complici anche le sue poche risorse, ebbe l’idea di creare lui stesso luoghi dove chiunque, dai più ricchi ai più poveri, avrebbe potuto scegliere e acquistare un libro.
Aprì, seppur con poca esperienza, la prima libreria nella quale vendeva anche scarpe. Da lui era possibile vagare tra gli scaffali, dimenticandosi per un po’ del tempo che passava, scegliere e pagare il proprio libro. Per chi aveva poco denaro era possibile scegliere tra i libri usati: lui li acquistava in grande quantità a un prezzo piuttosto ragionevole e poi li rivendeva a un prezzo molto economico e abbordabile per tutti.
In questo modo, ovviamente, superò di gran lunga la concorrenza delle pseudo librerie che non avevano la minima organizzazione che permettesse di considerarle tali. Si era arricchito molto, era diventato a tutti gli effetti un grande uomo d’affari.
Una regola importante per Lackington era quella di non fare sconti su richiesta: i libri già scontati avevano il prezzo indicato sotto quello originale e non vi era la possibilità di trattare.
La libreria più economica del mondo
Era il 1794 quando aprì insieme a un socio, a Londra, Il tempio delle muse, ovvero la libreria più economica del mondo. Conteneva circa cinquecento volumi, era disposta su più piani e la cassa era stata posta al primo piano, era spaziosa e aveva una forma circolare. I lettori che vi entravano potevano perdersi tra i vari volumi e consultare un catalogo che veniva stampato regolarmente: se cercavano un libro in particolare in quel modo lo avrebbero trovato più in fretta.
Se possiamo, oggi, entrare nelle librerie, visitarle come fossero piccoli e grandi musei contenenti tesori preziosi, è proprio grazie a un semplice calzolaio di quartiere che, grazie alla passione per i libri, ha realizzato il suo sogno e il sogno di tanti.
Gli animali sono parte della famiglia anche in estate
Tutti gli animali che si sceglie di prendere in casa diventano parte della famiglia. Non è ancora però naturale trattarli come un membro della famiglia. Eppure percepiscono le nostre emozioni, ci amano sempre e comunque. Capita spesso di vedere quanto l’animale scelto assomigli al padrone, sia nella struttura fisica che nel carattere.
Da recenti dati forniti da ANMVI (Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani) sembra diminuito l’abbandono dei cani in tutte le regioni di Italia. Sono aumentate invece le rinunce di proprietà. Le ragioni sono dovute principalmente a due fattori. Il primo riguarda il cambiamento culturale nei confronti degli animali e il secondo è il dispositivo dell’articolo 727 del Codice Penale riguardo all’abbandono di animali che prevede l’arresto o un’ammenda sino a 10.000 euro (https://www.gazzettaufficiale.it).
È stato anche approvato in Commissione alla Camera un emendamento del nuovo Codice della Strada che prevede una pena di sette anni per chi lascia un animale per strada (https://www.lav.it). Un altro deterrente è il microchip che attesta la registrazione e l’identificazione del cane o del gatto.
Nelle chat dedicate al Rescue e in quelle allo scambio di informazioni sui cani e i gatti si legge sempre più spesso di casi in cui non si è più in grado di prendersi cura del proprio animale domestico per ragioni serie. Viene specificata l’indole buona e lo stato di salute ottime dell’animale per agevolarne l’adozione. Le conseguenze relative sono che non sempre il cane o il gatto trovano adozione tramite questi annunci finendo nei canili e nei gattili sempre più affollati.
Il Ministero della Salute ha lanciato la campagna di sensibilizzazione “Inseparabili in vacanza“. La campagna tende a sottolineare l’amore e la cura per gli animali anche durante le vacanze. Il messaggio è stato diffuso attraverso i canali social Facebook, Twitter, Instagram e sarà online per tutta l’estate.
Sono in aumento le strutture alberghiere che accolgono gli animali, specialmente nella riviera romagnola. In caso di vacanze all’estero, ci si può affidare a pensioni o a pet-sitter dopo aver fatto accurati controlli di persona e attraverso recensioni, passa parola. I libretti sanitari devono essere costantemente aggiornati per poterli far viaggiare in nostra compagnia in treno, aereo o traghetto.
Bisogna tenerli al riparo dal sole nelle ore più calde, fornendo loro acqua fresca e proteggerli attraverso vaccini e collari specifici. Trenitalia consente di farli viaggiare dal 1 giugno al 15 settembre p.v. su Frecce e Intercity senza alcun costo aggiuntivo: consulta il sito: https://www.trenitalia.com.
I quattro inconvenienti del caldo sullo stile
“Si non potes inimicum tuum vincere, habeas eum amicum”, se non puoi sconfiggere il tuo nemico, fattelo amico, diceva Giulio Cesare. Per quanto odioso, il caldo va sopportato, quindi meglio consideralo amico. Il sito del Ministero della Salute spiega nel dettaglio con un ottimo opuscolo che cosa fare per proteggersi dal gran caldo (leggi qui): uscire di casa nelle ore meno calde e assolate; indossare cotone o lino, bere molto, etc. Abbiamo imparato a convivere con il caldo e alcuni di noi semplicemente si barricano in casa o in ufficio.
Occhi fotosensibili? Usare gli occhiali da sole
Sembra una banalità, ma chi indossa gli occhiali sa bene che spesso avere problemi di vista equivale ad avere una certa sensibilità alla luce e al calore. Indossare occhiali da vista con il gran caldo è anche fonte di stress: spesso il sudore che si forma dove si poggiano gli occhiali li rende odiosi. Se si vuole evitare di portare lenti a contatto (che porrebbero un rimedio pariziale al problema) gli esperti consigliano di pulire bene le lenti con spray anti appannamento, di indossare gli occhiali mai troppo scuri (il colore migliore è il bruno) e di utilizzare lenti da sole graduate su montature leggere.
Abiti leggeri
Per la maggior parte delle donne l’abito leggero equivale a un informe prendisole. Ma non è vero, se si va su YouTube ci sono moltissimi creator che ci danno indicazioni su come restare freschi indossando capi leggeri, ma stilosi. Tra tutti, consigliano ovviamente tessuti come lino e cotone naturali, che oltre a fare bene al pianeta, sono anche freschi ed eleganti. Stile coloniale docet. D’obbligo, per evitare pericolosi colpi di calore, invece, un bel cappello. Decidetene voi la foggia in base al vostro stile.
Fondotinta sì, fondotinta no
No. meglio evitare. Sì, è vero che alcune donne usano il fondotinta come crema protettiva per il viso, ma è meglio lasciare che la pelle respiri. Non è raro che vengano brufoletti, macchioline e altri “simpatici” problemi legati alla poca ossigenazione della pelle del viso con il gran caldo. L’ideale è puntare tutto sugli occhi, mettere una crema da giorno leggera che faccia da protezione e lasciar perdere il fondotinta.
E il rossetto?
Il rossetto non deve mai mancare. Il fondotinta si può evitare (a meno che non sia indispensabile e abbiamo visto come fare) ma il rossetto no. È da sempre considerato l’arma segreta delle donne, Chanel lo riteneva un antidepressivo, esortandoci a indossarlo e andare all’attacco.
Può mai il sudore fermaci? No. Anche perché, diciamolo a gran voce, a un certo punto ci si siede a prendere un caffè al bar, per esempio, o si entra in una boutique. Dove il caldo viene ammortizzato dal condizionatore e ci piace apparire fresche come rose. Meglio del rossetto per illuminare il viso o l’abbronzatura, c’è ben poco. Come per i fondotinta, anche per i rossetti le aziende di make-up ne hanno formulati tantissimi a prova di caldo, si tratta dei cosiddetti no-tranfer e antimacchia.
Bonus mascara: rigorosamente waterproof!
Inceneritore, continua la battaglia per il no: blitz in Campidoglio di Rete Tutela Roma sud
Ospite in collegamento: Marco Alteri, “Rete Tutela Roma sud”
Il progetto relativo al termovalorizzatore di Santa Palomba continua ad essere fortemente osteggiato non solo dai diversi comitati di cittadini, ma anche dai comuni vicini all’area individuata, che si trova a ridosso dei Castelli Romani. Dopo le bocciature della giustizia amministrativa, i comitati stanno raccogliendo le firme per rivolgersi direttamente al Parlamento e all’Esecutivo. Intanto, una petizione popolare di 13mila firme è stata consegnata alla Regione Lazio.
L’ultima iniziativa vede protagonista Rete Tutela Roma Sud, che proprio ieri in Campidoglio ha consegnato ai componenti dell’assemblea capitolina “La verità sull’inceneritore di Roma”: si tratta di un testo in cui sono raccolti i posizionamenti di oltre 40 associazioni e sindaci dell’area metropolitana di Roma, che hanno studiato e analizzato la gestione dei rifiuti e la proposta di bruciarli in un termovalorizzatore, criticandola in maniera argomentata sotto vari punti di vista, da quello economico a quello ambientale.
“Gli inceneritori sono l’emblema della ricerca del profitto di pochi contro l’interesse al benessere di molti, – hanno spiegato dall’associazione – e come noi la pensano in tante e tanti: dalla neoeletta Vittoria Ferdinandi, sindaca di Perugia, ad Antonio Decaro, neo Presidente della Commissione Ambiente del Parlamento europeo, che si è battuto per anni contro gli inceneritori; da Ignazio Marino, ex sindaco di Roma e neo europarlamentare a colei che gli è succeduta nell’amministrazione della Capitale, Virginia Raggi, fino all’antagonista di Gualtieri nelle ultime elezioni, l’avv. Enrico Michetti”.
Come spiega ancora l’associazione, tutti le personalità politiche citate sarebbe concordi nel considerare “impianti come quello di Santa Palomba obsoleti, antieconomici, contrari alla strategia europea sui rifiuti, nocivo per la salute e l’ambiente ed imposto senza alcuna discussione e partecipazione democratica dei territori coinvolti”.
Presenti al dibattito in Campidoglio molti consiglieri di diverse forze politiche, tranne la Presidente del Consiglio capitolino, Svetlana Celli: “L’assenza di democrazia è proprio uno dei punti dolenti della vicenda, – tuona Rete Tutela Roma Sud – infatti l’impianto era assente nel programma con cui Gualtieri si è candidato ed è stato eletto, è mancato il coinvolgimento dei primi cittadini dei Comuni limitrofi a Santa Palomba, e quindi dei cittadini e delle cittadine, fino al rischio di avviare le procedure di Valutazione di Impatto Ambientale nel mese di agosto, quando il Paese intero è in ferie”.
“Chiediamo oggi trasparenza e democrazia, -concludono – che venga rispettata la parte debole, che in queste procedure sono i cittadini e le cittadine, come da parole del Presidente Mattarella e come ci suggerisce l’Europa nelle Raccomandazione della Commissione del dicembre 2023 sulla promozione del coinvolgimento e della partecipazione effettiva dei cittadini e delle organizzazioni della società civile ai processi di elaborazione delle politiche pubbliche”.