La gestione di un immobile tra ex coniugi. “Il mondo dell’immobiliare” targato Vincenzo De Palo, torna come ogni martedì a muovere le curiosità del pubblico di “A Casa di Amici”. Tra gli argomenti di oggi, come evitare di lasciare un immobile ad un ex coniuge, evidenziando diversi casi specifici.
Comunione dei beni e Separazione dei beni
L’esperto di “Casa” spiega in prima battuta, le varie e possibili situazioni in cui una coppia separata e/o divorziata potrebbe gestire un immobile. “Facendo un pò d’ordine nel labirinto familiare, è necessario differenziare tra comunione dei beni e separazione dei beni; tutti gli immobili che vengono acquistati dopo il matrimonio in comunione dei beni, si suddividono al 50% per un coniuge ed il restante 50 per l’altro coniuge. Invece, tutti gli immobili che vengono donati o che provengono da una successione, o prima o dopo, sempre in comunione dei beni, rimangono al proprietario, impedendo così al coniuge di rivendicare una parte. Con la separazione dei beni, più semplicemente, ad ogni coniuge spetta la sua parte”.
La gestione di un immobile tra ex coniugi con figli
”La legge – continua De Palo – tutela i figli. Nel momento in cui una coppia si separa o divorzia, questa entra in campo decretando il coniuge al quale vengono affidati i figli e la casa in cui vivrà il genitore affidatario”. Ci sono poi tanti altri particolari da analizzare in base alle diverse fattispecie, che possono riguardare il mutuo e l’affitto cointestato e le coppie conviventi.
Separazione con mutuo e affitto cointestato
Secondo quanto detto dal Vincenzo De Palo, “quando una coppia si separa, è preferibile che i coniugi trovino un accordo: in cambio di un assegno di mantenimento meno oneroso, ad esempio, io ex-marito potrei continuare ad aiutare la mia ex-moglie con il mutuo”. Gli istituti bancari sono completamente disinteressati a ciò che succede nel labirinto familiare. Ciò che vale è la firma del contratto e il pagamento effettuato. Come fare nei casi più complessi? “Una prima possibilità sarebbe quella di recarsi in banca e richiedere una modifica contrattuale, che si riserverà poi di valutare se accettare o meno. La seconda, potrebbe essere la surroga, facendo quindi pagare il vecchio mutuo ad un altro istituto di credito… “
Nel caso degli affitti, “deve esserci comunque un previo accordo. Dipende sempre tutto dalle parti. Il proprietario, in caso di mancato accordo della coppia, ha chiaramente il diritto di richiedere gli insoluti”.
Convivenza: gestione dell’immobile e delle spese
“Anche per una coppia convivente, iscritta al Comune e che gestisce un mutuo cointestato, l’accordo è sempre necessario. Sappiate che tale categoria, può stabilire lo stesso identico regime della comunione dei beni… “