Allarme incendi a Roma, Vigili del fuoco al collasso: “Senza mezzi, né personale”
Ospite in collegamento a Non solo Roma: Costantino Saporito, USB VVF Coordinamento Nazionale
Una Capitale letteralmente nella morsa degli incendi. La stagione estiva che stiamo vivendo sembra a tutti gli effetti una delle più difficili sotto il profilo dell’emergenza roghi.
Ponte Mammolo, Cesano, la Storta, Pietralata, Centocelle: i vigili del fuoco sono arrivati praticamente ovunque nelle ultime settimane, persino nel carcere di Velletri (dove domenica 28 luglio è scoppiata una rivolta dei detenuti).
Ma, c’è un ma: “Siamo allo stremo, senza personale e mezzi e soprattutto senza acqua” aveva denunciato qualche giorno fa Paolo Cergnar, del coordinamento provinciale Usb. A quanto pare manca personale, manca acqua, mancano mezzi. In pratica tutto.
Per ogni turno, sono al lavoro meno di 200 pompieri per intervenire su un territorio con 4milioni di persone (la Capitale), due aeroporti da oltre 40 milioni di passeggeri annuali e il secondo porto crocieristico d’Europa per traffico di passeggeri.
In base a quanto emerso, è difficile anche trovare persone disposte a fare gli straordinari, con l’ulteriore rischio di infortuni sul lavoro. “La situazione è drammatica. Non abbiamo neanche più divise di ricambio, i magazzini sono vuoti” ha continuato Cergnar.
“Una situazione davvero al collasso – ha sottolineato Costantino Saportito – ci troviamo in una città, Roma, che è 10 volte più grande di Parigi e ha la metà dell’organico francese. Senza parlare di quante volte siamo costretti a scegliere quali interventi effettuare in precedenza perché mancano personale e mezzi.
Sapete cosa succede in questi casi? Che il cittadino cerca di tutelarsi intervenendo da solo nell’attesa, ma così mette a rischio la sua incolumità e quella degli altri. In ultimo, sono anni che chiediamo che si intervenga sui dispositivi di sicurezza, lavoriamo con attrezzature non idonee e spesso non abbiamo il ricambio dell’uniforme. A voi le considerazioni”.