Neuropsichiatria infantile, Asl Roma3: arriva la delibera per l’assunzione dei professionisti
Ospite in collegamento a Non solo Roma: Alessandro Ieva, Presidente Gruppo Consiliare M5S – Municipio Roma X
Nella Capitale c’è stata negli ultimi anni una forte carenza di neuropsichiatri infantili. Una figura essenziale che si occupa dello sviluppo neuropsichico e dei suoi disturbi, neurologici e psichici, nell’età fra zero e diciotto anni.
I genitori che sospettano, o hanno certezza, che il proprio figlio abbia disturbi in tal senso, dunque, cosa fanno? Due vie possibili: arrendersi alle lunghe liste d’attesa (rischiando di veder peggiorato il problema) o affidarsi alla sanità privata (se si hanno le possibilità economiche).
E così, all’inizio del 2023, è stato indetto un apposito concorso pubblico. L’iter, per la verità, non è stato così semplice: la stessa ricerca di neuropsichiatri è stata lunga a faticosa.
L’avviso pubblico, a cui si era iniziato a lavorare nel 2019, è comparso sul Bollettino Ufficiale Regionale (BUR) solo il 5 luglio del 2022.
Ma non finisce qui: nonostante la graduatoria sia stata approvata nel gennaio del 2024, è stato necessario un ricorso al TAR per arrivare alla firma della delibera (ben 6 mesi dopo).
Il 24 luglio le aziende sanitarie locali hanno potuto approvare l’atto che consentirà di rendere più brevi le attese delle famiglie. La Asl Rm3 è quella che otterrà più neuropsichiatri infantili in assoluto: ne verranno contrattualizzati 12.
“A distanza di due anni è mezzo e dopo una pausa presso il Tar Lazio, finalmente abbiamo la Delibera che può permettere alla ASL di assumere Neuropsichiatri Infantili dalla graduatoria regionale dopo il Concorso pubblico” hanno detto Bruna Pitrola, Amelia Sansone e Michela Cori, del Comitato Promotore a sostegno del Servizio di Neuropsichiatria Infantile della ASL Roma 3.
“Vogliamo ricordare con orgoglio la lotta legale e democratica partita con la raccolta firme che ha visto la partecipazione di 3300 famiglie dei municipi X, XI, XII e del Comune di Fiumicino, con il coinvolgimento dei rispettivi Consigli, dell’Assemblea Capitolina e del Consiglio regionale del Lazio” hanno concluso.