Maturità da record a Roma: zero bocciati e voti alti
Ospite in collegamento: Mario Rusconi, Presidente “Associazione Nazionale Presidi” del Lazio
I giovani studenti romani sono eccellenti a scuola: a certificarlo sono i voti dell’esame di stato 2024, che proprio nella Capitale registra un trend (altamente) positivo. I numeri arrivano dalle segreterie scolastiche alle prese, negli ultimi giorni, con report e statistiche sull’esame di Stato del 2024.
Dopo gli anni del Covid, il ritorno alla modalità dell’esame di Stato classico, con due scritti e un orale, ha messo non poco in difficoltà gli studenti. Ma nonostante la prova di matematica allo scientifico e quella di greco al classico, i voti sono rimasti alti, registrando in molte scuole anche una tendenza positiva. Sono cresciuti i 100 (e anche la lode) e, andando ancora più nello specifico, è il liceo Classico a “battere” tutti con i risultati migliori.
Al Mamiani cresce la fascia di voti tra l’85 e il 99, mentre sempre meno studenti vengono promossi con il 60. In totale, su 180 maturandi ci sono stati 24 alunni con 100 e, di questi, 5 diplomati con la lode. Al Giulio Cesare su 179 maturati il 12% ha ottenuto il massimo dei voti, mentre il 3% ha raggiunto il 100 e lode. Ma anche allo scientifico Avogadro, si è registrata una tendenza positiva e un aumento degli studenti diplomati con 100.
Stesso andamento registrato anche al liceo classico Tasso di Roma, dove ha ottenuto 100 l’11,2% dei diplomati, a cui si aggiunge il 4% di 100 e lode. Pochissimi i 60: solo 4 studenti hanno superato l’esame con il voto più basso. E anche al Tasso si registra un aumento dei voti tra l’80 e il 90. In una classe, ci sono stati ben 6 studenti con 100.
Insegnanti più indulgenti o ragazzi (effettivamente) più preparati?
Le commissioni hanno sicuramente tenuto in considerazione il difficile periodo del Covid nel difficile lavoro di esaminatori, spesso preferendo “fermare prima gli studenti che potrebbero non passare l’esame, per evitare la bocciatura”, come ha spiegato Cristina Costarelli, preside del Newton.
Ma così non si rischia di danneggiare gli studenti? Anche perché anche quest’anno gli strafalcioni non sono mancati: i “barilla” fascisti, l’Oscar a Pirandello, lo stretto di Gargamella, Paolo Picasso.
“Indubbiamente i nuovi insegnanti sono molto più attenti ai bisogni dei nuovi studenti – ha sottolineato Mario Rusconi – sanno perfettamente che il mondo del web è dominante. Ma è anche vero che i ragazzi di oggi sanno fare degli ottimi collegamenti e questo è positivo; sanno cioè congiungere i diversi aspetti trattati. Resta che la scuola deve diventare appetibile, attraente; questo è possibile solo grazie al lavoro degli insegnanti e delle istituzioni”.