In questa puntata di Extra, il programma di approfondimento in onda ogni giorno su Radio Roma News Tv, Claudio Micalizio torna a fare il punto sull’incredibile vicenda che sta capitando a centinaia di pensionati italiani residenti in Bulgaria, per i quali da un anno sono state cambiate senza preavviso le regole fiscali con gravi conseguenze sul loro tenore di vita.
La vicenda, che sinora non sta appassionando i media nazionali, ci era stata segnalata oltre un anno fa da alcuni nostri connazionali residenti all’estero e da allora la nostra emittente ha deciso di tenere alta l’attenzione su un clamoroso precedente che, secondo diverse fonti, rappresenta un’inaccettabile violazione delle regole in vigore in uno stato di diritto e una potenziale minaccia ai diritti dei cittadini.
Ma andiamo con ordine. Tutto parte nella primavera del 2023 con una normalissima lettera recapitata a tutti quei cittadini italiani che negli anni hanno scelto di andare a vivere in Bulgaria, uno dei paesi più convenienti per costo della vita e trattamento fiscale: il documento annuncia che, contrariamente alle norme fino ad allora vigenti, presto l’ammontare della pensione erogata dall’Inps sarebbe stata detratta direttamente alla fonte secondo le regole impositive in vigore in Italia.
Da giugno 2023 infatti, l’Agenzia delle entrate ha iniziato a tassare i pensionati italiani residenti in Bulgaria, violando di fatto l’accordo bilaterale in essere tra i due paesi che permetteva a chiunque decidesse di trasferirsi in quello stato di dover pagare esclusivamente le tasse del paese di riferimento. Un cambio in corsa delle regole non indifferente, soprattutto per le conseguenze che questo implica: così facendo, infatti, i pensionati italiani vedono sfumare il sogno di potersi godere la propria pensione in un paese con una pressione fiscale più bassa che poi è il motivo per il quale, ormai da anni, molte persone hanno scelto di migrare all’estero una volta conclusa la propria carriera lavorativa in Italia.
Non solo, l’Agenzia delle Entrate ha avviato una procedura di tassazione retroattiva, andando a trattenere le tasse non pagate direttamente dalle pensioni degli italiani all’estero; molti di questi, che hanno dovuto pagare anche le imposte italiane, oltre che quelle bulgare, hanno visto l’accredito di pensioni del valore di zero euro, per effetto delle trattenute relative agli arretrati.
Già da alcuni mesi, alcune associazioni di pensionati si sono mosse a supporto delle vittime di questa iniziativa perpetrata dall’Inps, per conto dell’Agenzia dell’Entrate.
L’unico strumento di tutela per i pensionati interessati sarebbe quello di procedere per vie legali, facendo causa all’organo di riferimento, andando però a scontrarsi con le lunghe attese della giustizia italiana.
Con l’avvocato Margherita Kòsa, presidente dell’Associazione Pensionati Italiani in Bulgaria, facciamo il punto su una vicenda dai contorni kafkiani che ora, di fronte al silenzio delle istituzioni italiane, approderà in Europa.