Ancora prima del decreto legge 44 del 2021 che ha imposto come obbligatori i vaccini Covid a determinate categorie professionali, fu la legge Lorenzin ad intervenire in materia di vaccinazioni, imponendo ben dieci vaccinazioni obbligatorie ai minori da 0 a 16 anni.
Le inoculazioni imposte sono quelle contro la poliomielitie, la difterite, il tetano, l’epatite B, la pertosse, il morbillo, la rosolia, la varicella e l’Haemophilus influenzae di tipo B.
In base al piano vaccinale le prime tre dosi di questi vaccini vanno somministrate entro il primo anno di vita del bambino. I vaccini contro difterite, tetano, pertosse acellulare, poliomielite, epatite B ed haemophilus influenzae di tipo B vengono inoculati in tre dosi, in un vaccino unico, detto esavalente, somministrato nei primi undici mesi di vita.
I genitori che non vogliono sottoporre i figli agli inoculi devono pagare una sanzione pecuniaria e non possono iscrivere i minori alla scuola dell’infanzia.
Recentemente il senatore Claudio Borghi ha presentato un emendamento volto a modificare la legge Lorenzin, eliminando l’obbligatorietà dei vaccini contro rosolia, varicella, morbillo e parotite. L’emendamento è stato dichiarato inammissibile.
Tre anni prima dell’entrata in vigore della legge Lorenzin, nel 2014 l’Italia venne individuata e nominata come nazione capofila per le strategie vaccinali a livello mondiale. La nomina arrivò da un’agenzia del dipartimento della Salute degli Stati Uniti d’America. Alla cerimonia, in cui intervenne anche il presidente degli Stati Uniti dell’epoca Barack Obama, partecipò l’allora ministro della Salute, Beatrice Lorenzin e l’allora presidente dell’Agenzia italiana del farmaco, Sergio Pecorelli.
Ancor prima di questa data, quali sono i passaggi storici che hanno portato l’Italia ad essere terreno di sperimentazione dei vaccini nei confronti dei minori? Chi sono i “signori del vaccino” che decidono le politiche vaccinali?
A “Camelot – una tavola rotonda per la Verità” è intervenuta l’avvocato Alessandra Devetag per ricostruire l’excursus temporale di decenni di politiche a favore delle multinazionali farmaceutiche.