Putin non è Hitler ucraina rinunci alla NATO, “A Viso Scoperto” puntata del 25/06/2024.
il 27 febbraio 2022, Franco Battaglia, professore di chimica e fisica all’università di Modena e membro di Clintel Italia, scriveva su “La Verità”: «Forse si potrebbe auspicare che, innanzitutto, l’Ucraina stia fuori dalla Nato; e poi che Crimea, Lugansk e Donetsk siano sottoposte a nuovo referendum, con l’impegno che tutti i Paesi ne riconoscano l’esito».
Se avessimo trattato con Putin ora avremo la pace
Passano due mesi e dopo i progressi sul campo Putin chiede altre 2 province. L’unica strada per la pace è trattare sulle proposte di Putin: le aree russofone devono restare sotto il controllo di Mosca. Parole equilibrate e lungimiranti, ma sappiamo che la UE ha deciso di sacrificarsi per salvare gli USA.
Non a caso il 10 marzo, osservavamo: «Prima che la partita iniziasse, il prezzo era la Nato, Crimea, Donetsk e Lugansk; ma ora Putin potrebbe volerci mettere anche qualcos’altro sul piatto».
Due settimane dopo ci rivolgevamo direttamente a Volodymyr Zelensky: «Allora, Zelensky, arrenditi, magari chiedendo che ti si garantisca salva la pellaccia. Cosi facendo, oltre la tua, salverai molte vite. La vera tragedia, il vero grottesco della tragedia, sarà quando ci si renderà conto che tutte quelle finora spezzate, lo saranno state invano».
Abbiamo sbagliato per 2 anni. Ma meglio ammettere l’errore anziché perseverare in esso.
L’8 marzo 2024: «L’Ucraina ha una legislazione discriminatoria nei confronti di una larga porzione di popolazione e una possibile pace potrebbe essere quella che divida il territorio in due parti proporzionali alle due principali etnie. Il fiume Dnipro taglia il Paese in due, e la parte di esso dall’omonima città alla foce fungerebbe da comodo confine naturale. Da una parte, il Donbass che, aumentato di congrui territori secondo la proporzione detta, faccia Stato a sé, indipendente o, se crede, confederato con la Russia»; il resto sia una ridimensionata Ucraina. Diversamente, resta elevato il rischio di replicare lì una situazione simile a quella tra Israele e Palestina.
La puntata è ricchissima e ripercorre le tappe della guerra a partire dal pregresso ovvero dal 2004.
“A Viso scoperto” va in onda tutte le sere, dal lunedì al venerdì, alle 23.00, in replica il giorno successivo alle ore 11.00 escluso il sabato mattina. Contatti: avisoscoperto@radioroma.it