La medicina e l’intelligenza artificiale. “A Viso Scoperto” puntata del 13/06/2024.
Paolo Gulisano, medico e scrittore ha recentemente pubblicato il suo ultimo libro dove affronta il tema dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale, ma anche delle macchine e dei robot, in medicina.
Il Covid ha cambiato il paradigma della medicina?
Se da un lato le macchine hanno contribuito allo sviluppo della medicina rendendo possibili operazioni prima impensabili o perfezionando la precisione dell’intervento, e questo è decisamente un aspetto positivo nell’utilizzo della tecnologia, dall’altro con l’avvento dell’intelligenza artificiale c’è il concreto rischio che le macchine vadano via via a sostituire gli stessi medici.
Qualcuno potrebbe pensare che ci sarà sempre un medico, un operatore che controllerà le macchine, ma non è esattamente così come spiega Paolo Gulisano, che per prima cosa racconta dell’entusiasmo di parte dei medici verso questa nuova frontiera.
Il punto è che, per esempio, un domani invece che esserci un dottore che ci visita, ci ausculta, ci tasta e quant’altro, potrebbe esserci una macchina che ci fa la diagnosi e ci prescrive la terapia. Perché mai i medici dovrebbero essere entusiasti? Forse perché lavorerebbero meno e se qualcosa andasse storto loro non avrebbero responsabilità?
La pandemia ha cambiato il paradigma della medicina, è diventata la medicina dei protocolli che, se applicati correttamente, esentano automaticamente da ogni responsabilità, forse anche questo ha contribuito all’entusiasmo di parte dei medici?
Siamo di fronte al grande reset della medicina? Ma una macchina dipende dalle informazioni che l’uomo inserisce, la macchina non ha empatia, non ha etica né coscienza, che fine farà il rapporto umano medico paziente che è anch’esso se vogliamo terapeutico?
Dicevamo che l’AI dipende dalle informazioni che l’uomo le fornisce, quindi non è intelligente e nemmeno oggettiva, basta fargli qualche domanda su pandemia e farmaci sperimentali per rendersene conto.
Non solo, scrive Elisabetta Rosso su Fanpage.it : «Alice ha tre fratelli e ha anche due sorelle. Quante sorelle ha il fratello di Alice?», hanno chiesto i ricercatori di Laion all’Ia. La risposta è tre, le due sorelle citate nell’indovinello più Alice. L’Ia ha sfornato numeri diversi senza seguire alcun processo logico per risolvere l’indovinello. Il nuovo studio mette a nudo le debolezze di una tecnologia sovrastimata. I ricercatori hanno testato i modelli Gpt-3, Gpt-4 e Gpt-4o di OpenAi, Claude 3 Opus di Anthropic, i modelli Gemini di Google e Meta’s Llama, il Mextral di Mistral Ai, il Dbrx di Mosaic e il Comando R+ di Cohere.
Nessuno è riuscito a risolvere l’enigma. Non solo, «l’Ia ha fornito spiegazioni alle risposte sbagliate per giustificare e sostenere la validità delle sue soluzioni chiaramente non corrette», si legge nel documento.
Voi vi fareste operare da un’IA che non sa nemmeno risolvere l’indovinello di Alice nel paese delle meraviglie?
“A Viso scoperto” va in onda tutte le sere, dal lunedì al venerdì, alle 23.00, in replica il giorno successivo alle ore 11.00 escluso il sabato mattina. Contatti: avisoscoperto@radioroma.it