“Parte tra le polemiche il piano contro le liste attesa, approvato in Consiglio dei ministri, che ha dato il via libera sia a un decreto legge sia a un disegno di legge. Due diversi provvedimenti che per il ministro della Salute Schillaci sono “frutto di un lavoro che ci ha visti confrontare con Regioni, ordini professionali e associazioni dei cittadini”. Ma proprio le Regioni, chiamate ad applicare la maggior parte delle misure, ribadiscono “l’assenza di concertazione”.
Risponde il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca: “Avevamo chiaro, fin da subito, che dovevamo rimettere al centro la programmazione in sanità come in ogni altro ambito dell’amministrazione. Del resto, la situazione che abbiamo ereditato dopo un decennio del centrosinistra è sotto gli occhi di tutti: un debito gigantesco di oltre 22 miliardi di euro e un Servizio Sanitario Regionale in piano di rientro”.
“Noi abbiamo immediatamente dato avvio a una riforma complessiva del Recup – aggiunge – Dal primo gennaio 2024, come prevede il decreto del Governo, è l’unico punto di accesso alle prestazioni sanitarie, grazie a una nuova piattaforma regionale che sta integrando le agende pubbliche con quelle delle strutture private accreditate. Questo permette un’analisi dei fabbisogni, realistica e completa, premessa necessaria per una corretta programmazione. Naturalmente, come per tutte le riforme, soprattutto in campo sanitario, ci vorrà tempo per vedere i risultati”.
“I primi dati a nostra disposizione, frutto dell’inserimento nel Recup delle agende del privato accreditato, fotografano una complessiva riduzione delle liste d’attesa per molti esami – conclude Rocca – La strada è ancora lunga, ma la direzione è quella giusta ed è nel solco di questi provvedimenti varati dal Governo Meloni”.