Aumentano i casi di morbillo, la malattia infettiva altamente contagiosa causata da un virus che ha la sua massima incidenza alla fine dell’inverno e durante la primavera, e le Asl tentano di correre ai ripari. Come Roma 2 che nei giorni scorsi ha inviato alle scuole un’informativa da trasmettere alle famiglie, invitandole a far vaccinare i bambini e a verificare che anche i richiami siano stati eseguiti. Secondo il bollettino nazionale del Dipartimento di Malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità è il Lazio è la regione dove si sono registrati più casi dall’inizio dell’anno: ben 112, 7 a gennaio, 24 a febbraio, 36 a marzo, 45 a maggio. A seguire, ma con un grande stacco, ci sono la Sicilia con 75 positività e l’Emilia-Romagna con 48. Sul totale dei 399 casi finora registrati in tutta Italia, il Lazio pesa parecchio, il 28% circa.
Tra i contagiati ci sono 60enni, 30enni, ma anche bambini di 5-6 anni e addirittura sotto l’anno d’età: secondo quanto riporta la circolare della Asl sono stati «identificati» diversi focolai, di cui «quattro familiari». Qualcuno è finito in ospedale: l’infezione, infatti, «si manifesta solitamente con febbre alta, faringite, congiuntivite e una caratteristica eruzione cutanea, ma può determinare complicazioni come otite media, laringite, diarrea, polmonite o encefaliti», cioè «infiammazioni del cervello». Dei casi registrati fino al 20 marzo, il 52% è stato ricoverato.