Il Vaticano, dopo averlo sospeso a divinis accusa Padre Gbenou ma non presenta le prove. A Viso Scoperto puntata del 13/05/2024
Così Padre Janvier Gbénou – Father Jesusmary Missigbètò rischia di essere ridotto allo stato laicale senza un giusto processo, sì perché in qualsiasi tribunale di una nazione democratica l’imputato ha diritto a conoscere di che cosa è accusato per potersi difendere, il Vaticano però sembra fare eccezione, infatti sia in diverse sospensioni a divinis al condannato non è stato concesso il diritto di difendersi, come accaduto per esempio con Don Bernasconi.
Le accuse del Vaticano
L’8 maggio si sarebbe dovuto svolgere il processo, ma Padre Janvier Gbénou temendo per la sua vita, avendo ricevuto cinque minacce di morte, una direttamente da un sacerdote ha deciso di non presentarsi. Se il processo si fosse comunque svolto il Vaticano avrebbe violato i canoni 18, 1526 e 1720 del Codice di Diritto Canonico.
Perché il Vaticano non svela le accuse ma si limita a indicare il rifiuto di Padre Janvier Gbénou di interrompere le sue critiche a Papa Francesco? Forse perché se entrasse nel dettaglio verrebbe fuori che Padre Janvier Gbénou ha ragione e che Bergoglio è un Papa eretico? Se così non è non si vede il motivo di negare le prove dell’accusa all’imputato.
Passiamo poi agli errori e alle eresie di Bergoglio, la confusione generata nei fedeli, lo scandaloso accordo con la Cina, le benedizioni gay e la pedofilia, lo strappo dei Copti dono “Fiducia supplicans”, il Malawi si ribella a “Fiducia supplicans” e per ripicca gli tolgono le elemosine.
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