Nessuna rassicurazione dal ministro Urso dopo l’incontro di ieri sull’emanazione dei decreti attuativi, tra cui la regolamentazione delle piattaforme digitali. Per questo i tassisti hanno indetto uno sciopero nazionale per il 21 maggio e una grande manifestazione a Roma.
Lo annunciano Unica Cgil, Fast, Ugl, Uti, Tam, Claai Unione artigiani, Satam, Or.s.a. taxi, Uritaxi, Atlt, Ati taxi, Sitan/Atn, Usb taxi, Unimpresa, Federtaxi cisal.
“Non revocheremo lo sciopero – aggiungono in una nota – in quanto le rassicurazioni del ministro non sono state sufficienti. Pertanto, esortiamo tutta la categoria a rimanere vigile: i colleghi si tengano diligentemente informati ricordando tale data del fermo che, in assenza di novità potrebbe trasformarsi in una delle più grandi manifestazioni che si siano mai attuate da parte della categoria. Mai come oggi dobbiamo essere consapevoli che ci stiamo giocando il futuro nostro e delle nostre famiglie”. A preoccupare sono le bozze dei decreti attuativi del dpcm del 2019 voluto dall’allora ministero Toninelli. Un documento, finito poi sul tavolo di Matteo Salvini, che prevede una riorganizzazione del settore taxi ed ncc che, di fatto, sta scontentando tutti. Ora il 21 Maggio si rischia, come già accaduto in passato, di trovare strade bloccate dai tassisti che manifesteranno contro il governo. Per questo si cercherà ancora di scongiurare l’agitazione.