Sembra che l’80% delle app di incontri venda i dati personali degli utenti. Secondo un rapporto pubblicato da Mozzilla Foundation queste app geolocalizzano la posizione degli utenti anche quando l’app è spenta, raccolgono metadati e informazioni sensibili, utilizzate poi per le campagne marketing.
Cosa ti chiedono le app di incontri
Quando ci si iscrive vengono richiesti nome, età, sesso, mail, data di nascita e città di residenza. Se un profilo è completo aumentano le possibilità di incontrare l’anima gemella per questo le app di incontri hanno bisogno dei nostri dati.
Le app e la pubblicità
Mozzila Foundation spiega che l’80% delle app “può condividere o vendere i tuoi dati personali per scopi pubblicitari”, infatti nelle clausole privacy troviamo “Usiamo servizi che aiutano a migliorare le campagne di marketing.” e questo potrebbe sognificare vendere o condividere le tue informazioni personali.
Le app di incontri e gli acquirenti dei dati
Il Washington Post ha rivelato che un gruppo cattolico avrebbe nel 2023 acquistato da Grindr i dati dei suoi utenti LGBT.
Quali sono i dati raccolti dalle app di incontri
Geolocalizzazione, spostamento, video, messaggi, foto inviate in chat potrebbero essere utili per “migliorare le campagne di marketing”, spiega il rapporto. Sesso, religione, opinioni politiche, sono utili per tanti motivi, app a parte. Il 25% delle app raccoglie i metadati ad esempio le informazioni sulla posizione geografica, il tipo di fotocamera utilizzata, data in cui è stata scattata la foto. Vale per tutti i documenti inviati.
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