Con l’escalation della guerra in Medio Oriente e il conflitto ancora in corso in Ucraina cresce l’allarme terrorismo, insieme al numero degli obiettivi sensibili in Italia. Ora sono poco meno di 30mila su tutto il territorio nazionale, 330 dei quali soggetti a controlli fissi, fra questi anche alcuni ebraici e israeliani, a partire dalla Capitale. Il dato è stato reso noto ieri a Roma durante l’evento organizzato alla Scuola superiore di polizia in occasione del ventennale della creazione del Casa, il Comitato di analisi strategica antiterrorismo diretto da Diego Parente, che è anche il direttore generale della polizia di prevenzione. Il problema principale, è stato spiegato, arriva dai cosiddetti Lupi Solitari, per la loro difficoltà ad intercettarli. La capacità di monitoraggio dell’intelligence antiterrorismo ha consentito dal 7 ottobre di espellere 58 persone pericolose per la sicurezza nazionale. Sono 31 i provvedimenti
di questo tipo dall’inizio dell’anno a fronte dei 77 espulsi in tutto 2023. “Per quanto riguarda le manifestazioni di piazza che si stanno verificando e che presumibilmente andranno a crescere da qui ai prossimi mesi, e non mi riferisco solo a quelle studentesche – ha sottolineato il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi – solo quelle riconducibili al conflitto tra Israele e Palestina sono state circa 1400 dal 7 ottobre. Di queste 1109 in solidarietà al popolo palestinese, e questo la dice lunga su quale sia il sentiment a torto o a ragione. Solo 39 a sostegno dello Stato di Israele. Sono 230 invece le manifestazioni connotate in generale per la pace. Non mancano però le preoccupazioni per la crescita dell’antisemitismo nel nostro Paese”. Occorre infine migliorare la capacità di protezione dagli attacchi informatici.