Il clima di violenza di questi ultimi tempi, con le manifestazioni di piazza che imperversano in molte città, porta a blindare questo 25 Aprile a Roma. Il pericolo di incidenti è concreto, come pure quello di atti di antisemitismo. Le svastiche e le scritte nazifasciste dei giorni scorsi a San Giovanni e al Tuscolano lo confermano. E poi quest’anno non è da sottovalutare la coincidenza fra la commemorazione della Comunità ebraica a Porta San Paolo e la manifestazione dei movimenti antagonisti e pro Palestina alle 8 del mattino. Oggi in Questura si svolgerà un’altra riunione del tavolo tecnico per mettere a punto il piano di sicurezza per domani, ma anche per la prossima notte, per scongiurare il rischio di attacchinaggi di manifesti antisemiti e contro la Festa della Liberazione. Monitorati i luoghi abitualmente utilizzati dagli ultrà di destra e di sinistra per lasciare messaggi, anche scritte sui muri, a cominciare dal ponte degli Annibaldi, davanti al Colosseo. Un occhio di riguardo anche alle pietre d’inciampo e alla zona del Ghetto, prese di mira nei mesi scorsi con annerimenti e scritte, anche in quel caso con vernice nera. Porta San Paolo potrebbe essere divisa in settori, anche con le transenne. Potrebbero esserci anche dei varchi di sicurezza, viste le misure antiterrorismo sempre più stringenti, collegate al drammatico scenario internazionale con il conflitto fra Israele, Hamas e Iran, nonché i recenti sviluppi con gli attacchi reciproci fra Tel Aviv e Teheran. La presenza delle forze dell’ordine sarà massiccia, anche durante il corteo fino a Porta San Paolo, così come quello a Roma est del Comitato 25 Aprile da via delle Terme Gordiane a via Locorotondo. Fra gli appuntamenti super vigilati anche quelli all’Altare della Patria, con la deposizione di una corona d’alloro al Milite Ignoto alle 9 da parte del presidente Sergio Mattarella e quello di papa Francesco: l’incontro alle 8 nell’aula Paolo VI con una delegazione dell’Azione cattolica e più tardi un’udienza con i fedeli in piazza San Pietro.