Nonostante l’inflazione le famiglie laziali sono riuscite a risparmiare, accumulando l’11,4% in più negli ultimi tre anni. A riportarlo la Fabi, il sindacato dei bancari. L’aumento ha portato il totale delle riserve da 241,7 miliardi a 269,2. In particolare i conti correnti contengono oggi quasi 121 miliardi di liquidità, il 10,5% del dato nazionale. Meglio fa solo la Lombardia con il 20,4%. Queste risorse però non vengono valorizzate adeguatamente dagli istituti di credito. In regione su 5mila euro viene corrisposto un rendimento medio di appena 13 euro l’anno. La forbice dei tassi locali va dallo 0,26% per salvadanai sotto i 50mila euro allo 0,86% per quelli sopra i 250mila. Percentuali che, per quanto di molto inferiori al caro vita, sono le terze più alte del Paese. «Le differenze dipendono dai costi di gestione e dai rischi d’impresa caratteristici di ciascuna zona d’Italia, spiegano da Fabi Roma, dove da anni si battono per una maggiore remunerazione, ma le banche preferiscono applicare premialità minime invece di offrire condizioni più competitive rispetto alla concorrenza. Ecco perché sta crescendo il ricorso a strumenti più redditizi come azioni e titoli di Stato, saliti del 25,5% dal 2021.