Il Giubileo 2025 si avvicina a grandi passi, ma tutto rimane come è sempre stato. All’ingresso di Termini, così come sotto i portici che costeggiano l’inizio di via Cavour: il dormitorio più volte sgomberato è sempre lì. I volontari di Caritas spiegano che il fenomeno ha assunto tali proporzioni che da sola l’associazione non riesce più a dare risposte. In Via Pretoriano le tendopoli sono aumentate: ci vivono almeno una cinquantina di persone, anche loro bisognose di tutto. Qualcuno si è rifugiato dietro le Mura aureliane. Anche qui bonifiche e sgomberi sembrano un ricordo, come se non ci fossero mai stati. Tanto più che adesso la bidonville è quasi nascosta dalla fila di auto parcheggiate sulle strisce blu tracciate accanto alla pista ciclabile. Ci sono migranti in attesa di avere la risposta all’istanza di soggiorno, clandestini ai quali è stata già rifiutata, persone con problemi di salute. Accade a San Lorenzo, come a Colle Oppio. Ci sono senzatetto che hanno necessità di cure, anche psichiatriche. I vigili urbani del I Gruppo Prati, che si occupa della zona di San Pietro, hanno avviato un progetto per l’assistenza dedicata ai clochard che rifiutano di spostarsi e che, compatibilmente con le esigenze di servizio del personale della polizia municipale, vengono seguiti dagli agenti insieme con i servizi sociali. Certo, è ben poco per affrontare una emergenza che aumenta di giorno in giorno, ma almeno potrebbe essere un inizio.