Puntata dedicata all’archiviazione di Speranza e al Pfizergate.
Ma prima parliamo con Luca Merico, parente vittime Covid e già presidente del “Comitato Nazionale Familiari Vittime del Covid”.
“Dietro il dolore” e “La morte negata”
Luca Merico racconta la sua esperienza personale, che lo ha portato a perdere la madre durante la pandemia. Una donna sanissima che non prendeva medicinali e non vedeva un medico da tempo, entrata in ospedale per una brutta ustione alla mano, sottoposta a tampone è risultata positiva e sebbene asintomatica e in ottima salute è stata trasferita nel reparto Covid dove è finita ogni speranza, e dove è in seguito deceduta. Poco tempo dopo Luca ha perso anche suo padre.
Recentemente si è svolta la giornata commemorativa delle vittime “Covid” alla quale era presente anche Luca Merico.
Luca Merico aveva organizzato le proiezioni di “dietro il dolore” disponibile su Prime Video e de “la morte negata” – La deriva disumana della sanità italiana nell’ era dei protocolli e delle linee guida. Le proiezioni erano previste per il 20 e 21 aprile a Perugia, ma purtroppo ha dovuto rinunciare.
Scrive Merico: “Se invece la stampa incomincia a protestare, a studiarne le conseguenze, acquista un’importanza enorme, diventa la voce della gente che non può parlare.
* da “La fine è il mio inizio” – capitolo: IL POTERE di Tiziano Terzani (a cura di Folco Terzani), pag.311, Longanesi editore, Milano 2006.
Quanto avvenuto negli anni passati (e avviene tutt’ora) ha sancito uno spartiacque, un punto di non ritorno. L’economia, la tecnica, il freddo calcolo hanno sostituito l’umanità.
Che si parli dell’orribile trattamento ricevuto dai pazienti in troppi ospedali, dell’inoculazione forzata di un siero sperimentale con la subdola minaccia lavoro\salute (senza entrare nel merito della discutibile utilità del siero, a fronte dei danni pesantissimi che ha causato), delle folli limitazioni imposte alla popolazione in maniera contraddittoria e confusa e, infine, al totale stato di abbandono in cui sono stati lasciati i “sopravvissuti” (devastati da stress post traumatici, lutti complicati, difficoltà economiche e tanto altro); abbiamo assistito a quello che Levi descriveva benissimo ne “i sommersi e i salvati”. Da un lato c’è una grossa fetta di popolazione che, per istinto di sopravvivenza, egoismo, incapacità di accettare una verità che distruggerebbe la loro identità, ha preferito abbracciare la verità di comodo governativa che si può riassumere in: “è andato tutto bene ed è stato fatto tutto il possibile”. (Come scrive Speranza nel suo libro n.d.r.)
Chi invece ha vissuto sulla propria pelle la disastrosa gestione della “pandemia” conosce un’altra verità.
Purtroppo, a parte pochi coraggiosi, la maggior parte della stampa si è allineata alle direttive (protocolli) governativi, operando una censura subdola che consiste nell’ignorare completamente quanti vogliano raccontare la propria esperienza. Anche in contesti come un festival del giornalismo “indipendente” tutto ciò è accaduto e accade ancora oggi. L’ostracismo di istituzioni, politici e dello stesso festival del giornalismo (autodefinitosi) indipendente, i quali non si sono degnati di rispondere ad una mail sottoscritta da quasi tutti i comitati dei familiari delle vittime è ingiustificabile e vergognoso. (“A Viso Scoperto” segue i parenti delle vittime da anni: qui, qui, qui, qui, qui e qui)
Le proiezioni in programma mirano a sanare questa grave forma di censura e invitiamo tutti i giornalisti realmente indipendenti a presenziare per ascoltare la voce degli invisibili.
Non abbiamo scelto di essere dei sopravvissuti ma come i sopravvissuti ai campi di concentramento, anche noi siamo condannati a testimoniare e sacrificare la nostra stessa esistenza affinché quanto successo negli anni passati e quanto sta ancora succedendo, non accada mai più.
Nessuno dovrà mai più essere rinchiuso in un ospedale contro la propria volontà, nessuno dovrà mai più essere allontanato dai propri affetti nel momento più difficile della sua esistenza, nessuno dovrà mai più essere smaltito come un rifiuto, nessuno dovrà mai più essere costretto a subire cure non richieste sotto la minaccia della perdita del lavoro. (Speranza sapeva che il 20% degli effetti avversi era grave n.d.r.)
TORNIAMO UMANI
Speranza archiviato
Scrive ALI, avvocati liberi dopo l’archiviazione di Speranza ad opera del Tribunale dei Ministri:
La Giustizia è amministrata in nome del popolo italiano?
La Legge è uguale per tutti?
Non pare proprio sia così.
Il Tribunale dei Ministri di Roma ha archiviato il procedimento nei confronti di Roberto Speranza per i reati di commercio e somministrazione di medicinali imperfetti, somministrazione di farmaci in modo pericoloso per la salute pubblica, falso ideologico ed omicidio plurimo, decidendo che le indagini, mai iniziate, nei suoi confronti non devono proseguire.
Nell’attesa che ci consegnino le oltre 30 pagine di motivazione dell’archiviazione, prendiamo atto che gli organi giurisdizionali italiani non intendono cercare la Verità, rinunciando persino all’accertamento dei gravissimi fatti denunciati da cittadini danneggiati e forze dell’ordine che hanno subito l’inoculazione di farmaci pericolosi e mortali.
La Giustizia italiana è morta insieme a quei danneggiati da vaccino che il sig. Speranza, da ministro della salute, ha imposto a tutti e che oggi continuano ad essere somministrati senza alcuna soluzione di continuità, a che ne dicono gli attuali governanti.
Ora attendiamo anche l’archiviazione di Nicola Magrini, i cui atti sono stati trasmessi alla Procura, che dovrà decidere seguendo il copione già tracciato per sotterrare la posizione di un funzionario non immune politicamente. (L’articolo prosegue dopo l’immagine)
Trattato Pandemico
Con un Foia (normativa che garantisce a chiunque il diritto di accesso alle informazioni detenute dalle pubbliche amministrazioni) ALI, avvocati liberi, ha richiesto di conoscere l’eventuale sottoscrizione di impegni assunti dall’Italia con riferimento all’approvazione del Trattato Pandemico o delle modifiche al RSI. Richiede anche i fondi stanziati per operazioni di negoziazione e chiarimenti circa Ghebremedhin Ghebreigzabiher e l’atto della sua nomina a rappresentante italiano all’OMS per il trattato e l’RSI.
Scrive ALI, avvocati liberi
Trattato Pandemico e modifiche proposte al Regolamento Sanitario Internazionale
Dopo il FOIA al Ministro della Salute (https://t.me/avvocati_liberi/3109) e dopo aver riassunto le modalità e le finalità sottese all’adozione del “Trattato Pandemico” con le modifiche proposte al Regolamento Sanitario Internazionale (RSI), ALI ha inviato al Pres. della Repubblica, al Pres. del Consiglio, ai Pres.ti di Camera e Senato, al Ministro della Salute (e p.c. alla Procura Generale presso la Corte di Cassazione) un atto di significazione (https://avvocatiliberi.legal/foia-al-presidente-del-consiglio-ed-al-ministro-della-salute-per-avere-atti-e-informazioni-sul-negoziato-con-oms-per-il-trattato-pandemico-e-le-modifiche-al-rsi/) con cui ha rappresentato l’impossibilità giuridica e costituzionale di adottare tali forme di “accordi” nonché i rischi e le responsabilità (anche penali) in cui potrebbero cadere gli organi istituzionali che permettessero il recepimento di tali atti nell’ordinamento interno.
Entrambi gli strumenti (Trattato e RSI), infatti, andranno a conferire all’OMS un ruolo di governo delle risposte sanitarie che gli Stati saranno tenuti a fornire durante una emergenza sanitaria, conferendo al Direttore Generale dell’OMS – anche solo in caso di rischio sanitario temuto o potenziale – ampi poteri con cui applicare le misure previste dal RSI, o distribuire le risorse sanitarie, o esigere dagli Stati nazionali l’emissione di legislazione che introduca meccanismi di monitoraggio obbligatorio della salute e degli spostamenti delle persone utilizzando “certificazioni” digitali comuni, l’imposizione di trattamenti vaccinali o profilattici, visite mediche, limitazioni alla circolazione, isolamento obbligatorio, tracciamento di contatti ed itinerari di viaggio, informazioni sullo stato di salute, ispezione dei bagagli ed effetti personali, imposizione di modi comunicativi o, comunque, di censura scientifica, informativa e sanitaria, limitazioni delle proprietà intellettuali ed obblighi di trasferimento del know-how di prodotti sanitari.
Gravissimo inoltre che nella proposta di modifica dell’art. 3 del RSI si cancelli il riferimento al rispetto della dignità e delle libertà individuali, per sostituirli con i manipolabili criteri di equità, inclusività e coerenza del nuovo sistema.
Alla luce di tutto questo e di quant’altro rappresentato nell’atto di significazione, ALI ha rappresentato alle Istituzioni italiani che:
- Gli articoli 1 e 139 Cost. definiscono l’Italia una Repubblica democratica la cui sovranità appartiene al popolo, senza possibilità di modifica alcuna né della forma né dei tratti identificativi, ai quali il diritto internazionale pattizio deve essere soggetto, con il divieto di ingresso di norme straniere violative dei “controlimiti” costituzionali, della sovranità popolare, dei principi fondamentali e dei diritti inviolabili dell’uomo.
- Gli articoli 27 e 46 della Convenzione adottata a Vienna indicano la nullità dell’adesione ad un Trattato da parte di uno Stato in violazione di una disposizione del suo ordinamento interno.
- La Costituzione italiana vieta la cessione a terzi, senza rappresentanza politica, del potere di governare, riconoscere, limitare o sopprimere – sia pur provvisoriamente – i diritti inviolabili della persona ed i principi supremi enunciati nel nucleo duro della Carta costituzionale.
- Il “Trattato Pandemico” dovrà necessariamente essere ratificato dal Capo dello Stato – previa Legge di autorizzazione del Parlamento – in quanto atto o accordo di natura politica in grado di modificare leggi dello Stato ai sensi dell’art. 80 Cost.
- L’ingresso di tale complesso normativo – ove provocato da attori Istituzionali dello Stato Italiano con la consapevolezza delle conseguenze e dei pregiudizi esposte da ALI – potrebbe configurare la commissione di gravi delitti previsti dal Libro2 Titolo1 del Codice Penale.
Per questi motivi Avvocati Liberi ha chiesto alle principali Istituzioni italiane di opporsi all’approvazione del complesso normativo Trattato Pandemico/RSI, con invito ad investire in via preventiva il Parlamento italiano del dibattito e del conferimento delle deleghe ai negoziatori italiani ed in via successiva per la ratifica ai sensi dell’art. 80 Cost.
In ogni caso ALI non esiterà a tutelare in ogni sede la personalità dello Stato ed i diritti dell’essere umano.
La puntata prosegue con il Pfizergate, le truppe NATO in Ucraina e le armi russe.