Come ogni venerdì, anche questa puntata di Extra è dedicata al racconto e all’approfondimento delle notizie di attualità legate alla provincia di Viterbo.
In compagnia di Gaetano Alaimo, direttore del quotidiano online NewTuscia.it, passiamo i rassegna i fatti più importanti degli ultimi giorni.
In primo piano la crisi politica che nel capoluogo incombe sulla giunta del sindaco Chiara Frontini, finita nella bufera giudiziaria insieme al marito Fabio Cavini per il caso sollevato dal consigliere comunale Marco Bruzziches che fino allo scorso dicembre faceva parte della maggioranza ma che poi è passato tra i banchi dell’opposizione. Almeno per il momento il primo cittadino riesce ad evitare la mozione di sfiducia: l’assenza delle firme del Pd e dell’ala romoliana di Forza Italia (Elpidio Micci) sul documento, che invece è stato sottoscritto dalla Lega, non permette l’approdo in aula di un atto di accusa potenzialmente molto insidioso che nasce dalle presunte minacce attribuite al marito del sindaco dal consigliere comunale transfugo.
La settimana però è stata caratterizzata anche da una vicenda che ha tenuto banco sui principali giornali: a Tarquinia, alcuni giorni orsono, erano arrivati quattro cavalli allo stato brado che hanno iniziato a creare problemi ai cittadini rappresentando in particolare una potenziale minaccia per la sicurezza stradale.
Dopo molteplici segnalazioni formulate da alcuni automobilisti e dopo un contatto con i veritici della Forestale dei carabinieri, il 27 marzo il sindaco Alessandro Giulivi firma un’ordinanza con la quale chiede l’immediata cattura degli animali o, in caso di inderogabile necessità, “l’abbattimento degli equini col solo fine di garantire la pubblica incolumità”: alcuni avvistamenti, infatti, avevano riguardato la statale 1 Aurelia Bis e l’Autostrada A12, e la presenza di questi animali nei pressi di arterie infrastrutturali molto trafficate poteva essere davvero molto pericolosa.
In poche ore, la svolta: già il 28 marzo gli animali venivano abbattuti con un’operazione coordinata dai veterinari di Ats ma proprio questa tempestività ha comportato la dura presa di posizione delle principali associazioni animaliste del territorio che ora chiedono delucidazioni sulla dinamica dei fatti e sulla tempistica degli interventi: “Nell’ordinanza c’è scritto che i cavalli vagavano da giorni – spiegano in una nota congiunta Ihp, Lav e Enpa – ma nessuna richiesta di aiuto era stata diffusa dal comune, né alcuna associazione era stata contattata: semplicemente si è passati dall’ordinanza alle vie di fatto in un tempo ridottissimo. Si è deciso di ucciderli prima di aver contattato le associazioni che certo avrebbero trovato la soluzione per risolvere la vicenda in modo civile e non cruento”.
Ma oltre alle proteste ambientaliste, la scelta dell’amministrazione comunale ha esposto il sindaco Alessandro Giulivi a duri attacchi sul web da parte degli utenti che hanno aspramente criticato la decisione e in qualche caso minacciato il primo cittadino. Una tempesta che ha sconvolto l’amministratore e la sua famiglia.
In chiusura spazio anche all’economia e in modo particolare alla situazione locale del mondo del lavoro: in un’intervista con Giancarlo Turchetti, segretario della Uil di Viterbo, facciamo il punto sullo stato di salute dell’economia locale e sulle prospettive occupazionali per le nuove generazioni.