Al Policlinico Umberto I di Roma sono stati organizzati corsi di autodifesa per i camici bianchi. Il primo si è tenuto martedì (in occasione della «Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari»). si è concentrato sulle tecniche fisiche; ma se ne terranno altri a partire da quello del 22 marzo e ogni modulo tratterà un argomento diverso, da conoscenza e direttive alla comunicazione, dall’aspetto psicologico all’interazione fisica. Sono ancora troppe infatti le aggressioni ai danni del personale sanitario, soprattutto in pronto soccorso. Atti di violenza che l’Anaao ha quantificato di recente: secondo l’Associazione nazionale aiuti assistenti ospedalieri, otto medici su dieci ne sono stati vittime e oltre il 73% di loro non ha denunciato. Al Policlinico, nel 2023, si sono contate un centinaio di aggressioni, fisiche ma anche verbali, ha spiegato Massimo Greco dell’Spp (Servizio di prevenzione e protezione). E non sono sempre avvenute in pronto soccorso: ce ne sono state alcune in psichiatria, in oncologia come nelle terapie intensive. Ecco perché si rendono necessari questi corsi di autodifesa.