Alla fine è stato sospeso il dirigente scolastico dell’istituto comprensivo «Correado Melone» di Ladispoli, in provincia di Roma. La decisione, nell’attesa degli esiti dell’indagine voluta dal ministero dell’Istruzione, è stata presa dall’Ufficio scolastico regionale del Lazio, che ha contestato al dirigente scolastico, Riccardo Agresti, il mancato reintegro in classe del bimbo di sei anni perché iperattivo. “Ricorrerò al giudice del lavoro. Io sono certo e ho fiducia negli ispettori che faranno il loro lavoro, come già stanno facendo, e che porteranno alla verità”, ha replicato Agresti. “Se c’è una denuncia penale sarà il mio avvocato a proteggermi. Se invece è un procedimento scolastico e basta… è evidente che qualcuno mi vuole fuori dalla scuola”, afferma, sottolineando che quello che sta avvenendo è “un accanimento strano ed esagerato“. E ancora: “La comunicazione era riservatissima eppure è uscita quando nessuna delle scuole aveva aperto la posta”, dice il dirigente scolastico, in merito alla comunicazione della sospensione. “È stato evidenziato un mio reato penale, quello di non aver messo in atto la decisione del Tar. Ma io, ripeto, come già detto, non ero a conoscenza del fatto. La decisione del Tar era stata presa il pomeriggio precedente, quando la scuola era chiusa”. E la mattina dopo “la posta è stata aperta dopo l’orario di ingresso dei bambini”, conclude.