Nella puntata di oggi di Connection parliamo di Tinder, la popolare app di incontri che è stata trascinata in Tribunale
Non se la sta passando bene Tinder, un gruppo di utenti ha infatti avviato un’azione legale collettiva contro Match Group, società che gestisce Tinder e altre due app (Hinge e The League).
Perchè è stata denunciata Tinder
Secondo gli utenti che hanno dato via all’azione legale l’obiettivo della app è “intrappolarli” grazie all’utilizzo “compulsivo“ che porterebbe la ricerca del partner. Secondo queste persone infatti non aiuterebbe a trovare la persona voluta ma il contrario.
La class action è stata depositata al Tribunale federale della California. Secondo i sottoscrittori lo sviluppatore avrebbe progettato l’app con l’obiettivo di far sottoscrivere abbonamenti premium e quindi di crearne una qualche forma di dipendenza.
Essendo secondo i detrattori la crescita degli abbonamenti un fattore “prioritario” l’app, secondo questi utenti, non “rispetta le sue promesse di marketing e gli obiettivi di relazione con i clienti”.
I rischi di Tinder
Secondo i legali l’app utilizzerebbe “potenti tecnologie e algoritmi nascosti” per mantenere gli utenti sempre attivi. Il modello di business fondato sugli abbonamenti e sulle funzionalità premium creerebbe quindi una forma di “dipendenza”. Sebbene l’app sia gratuita esiste però la possibilità di acquistare nuove funzionalità.
Bumble e i risultati finanziari
Bumble ha conseguito risultati deludenti per il quarto trimestre del 2023, secondo Tech Crunch, una perdita netta di 32 milioni di dollari e ricavi per 273,6 milioni di dollari con guadagni inferiori alle aspettative di Wall Street, Per quiesto le azioni di Bumble hanno subito un calo del 10%.
Bumble licenzia dipendenti
Bumble ha annunciato il licenziamento del 30% del personale, quasi 350 dipendenti per una “ristrutturazione” per rilanciare la crescita. In più l’avvento dell’intelligenza artificiale potrebbe non aver necessità di tanto personale in più si pensa allo sviluppo di nuove funzionalità per un pubblico più giovane.
La crisi delle app di incontri come Tinder e compagnia
L’intero settore sta affrontando una diminuzione dei ricavi a causa della riluttanza degli utenti a pagare per funzionalità premium. Mentre il 41% degli utenti sopra i 30 anni ha pagato per le app di incontri, solo il 22% degli utenti al di sotto dei 30 anni ha fatto la stessa cosa.
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