Studenti contro il green pass fu il movimento universitario che nacque come protesta contro la tessera verde. A dargli vita una minoranza di studenti che comprese subito come il green pass non avrebbe protetto da alcun contagio. Come ormai è noto a tutti, anche i vaccinati hanno contratto il Covid e lo hanno trasmesso. Il green pass è stato quindi solo fonte di discriminazione e sofferenze economiche e psicologiche.
Ne sanno qualcosa gli studenti a cui fu impedito di entrare nelle aule universitarie o nelle biblioteche, se sprovvisti del codice QR.
Gruppi di studenti contro il green pass nacquero in tutti gli atenei italiani e diedero vita a manifestazioni, conferenze o lezioni all’aperto, con l’aiuto di docenti universitari sensibili alla loro causa.
Con la fine della pandemia e dell’imposizione della tessera verde, il movimento di studenti contro il green pass si sciolse. Alcuni gruppi hanno successivamente dato vita ad associazioni culturali con l’obiettivo di sensibilizzare i coetanei su tematiche culturali e di attualità.
Nonostante le censure e la ghettizzazione che il governo ha posto in essere con la tessera verde, la meglio gioventù d’Italia ha avuto modo di conoscersi proprio grazie alle restrizioni pandemiche.
“Noi non obbediremo a niente”, il manifesto degli Studenti contro il green pass
La maggior parte dei giovani preferì recarsi negli hub vaccinali non per paura del Covid, ma per andare in vacanza, fare aperitivo o altre attività ricreative. Gli studenti contro il green pass sono stati una minoranza, composta però da eccellenze: giovani colti, preparati e consapevoli delle sfide del mondo in cui vivono. Dopo i pensieri del filosofo Giorgio Agamben (una delle voci più critiche alle limitazioni dei diritti costituzionali) il testo firmato dagli studenti contro il green pass e intitolato “Noi non obbederimo a niente” è forse uno degli scritti che maggiormente sarà ricordato nel corso del tempo. È un manifesto contro un sistema di potere che produce leggi folli e a danno dei cittadini.Val la pena rileggerlo:
NON OBBEDIREMO A NIENTE. Non siete il nostro governo né la nostra rappresentanza. Non siete né leader né presidenti; non siete ministri, né uomini di stato. In effetti, non siete neanche uomini. Siete vuoti e per questo perderete. Siete burattini della vostra stessa ombra e le vostre leggi sono figlie sterili di governi sterili. Noi, invece, siamo la generazione fertile, che ripopolerà la storia di uomini e non di macchine. Non lo faremo con le spranghe né le barricate, perché altrimenti non saremmo altro che l’ennesima versione di voi stessi. Lo faremo con la lucidità di un dissenso silenzioso e costante, senza gridare, senza metterci in mostra. Saremo l’acqua che vi entra nelle scarpe e nei vestiti, saremo il mare che eroderà le vostre dighe, perché NON OBBEDIREMO A NIENTE.
Alla Tavola rotonda per la Verità di Camelot partecipano: Veronica Duranti (fondatrice di Studenti contro il green pass), Victoria Cremascoli (Liberi Universitari Pavia), Vincenzo Pellegrino (Officina 451) e Nilo Vlas (storico).
Rosanna Spatari: la “leonessa” di Chivasso
Nella puntata interviene anche Rosanna Spatari, piccola imprenditrice, titolare di una caffetteria a Chivasso, che fu chiusa in forza di atti amministrativi del Comune, perché Rosanna si oppose sin da subito a tutte le misure restrittive imposte dai governi Conte e Draghi. Rosanna ha intrapreso diverse cause giudiziarie, fino a quando la Corte di Cassazione le ha dato ragione: il suo locale commerciale non poteva essere chiuso sulla base di atti amministrativi.