Il presidente della Repubblica egiziana, Abdel Fattah al-Sisi, l’ex premier Matteo Renzi e l’ex ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni. E poi Marco Minniti, ex responsabile della autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, i tre capi dei servizi segreti che si sono succeduti nel tempo e l’allora segretario generale della Farnesina, Elisabetta Belloni oltre all’amministratore delegato dell’Eni, Claudio Descalzi.
Sono alcuni nomi presenti nelle liste dei testi depositate dalle parti nell’ambito del processo a carico di quattro 007 egiziani accusati del sequestro, delle torture e dell’omicidio di Giulio Regeni che si apre domani davanti alla prima Corte d’Assise di piazzale Clodio. In aula ci saranno i genitori di Giulio, Paola e Claudio, insieme con la loro avvocata, Alessandra Ballerini. Non ci saranno invece gli imputati: per via della mancata collaborazione dell’Egitto di Al Sisi, non sono stati notificati loro gli atti che li avvisavano dell’udienza. Circostanza questa che aveva messo il processo in stand-by, prima dell’intervento della Corte costituzionale che invece ha stabilito che si può procedere.