Domani grande protesta degli agricoltori.
Gli agricoltori scenderanno in piazza domani 15 febbraio a Roma per una grande manifestazione alle 15 a Circo Massimo, manifestazione indetta dal CRA.
Gli agricoltori manifestano dal 22 gennaio su iniziativa del CRA, dopo l’inizio della protesta è spuntato fuori “Riscatto Agricolo” un piccolo gruppo nato dopo l’inizio delle proteste, piccolo gruppo che però sta attirando tutta l’attenzione mediatica e politica, dal momento che il ministro Lollobrigida sembra li abbia presi come unico riferimento, il che è quanto meno strano in quanto “Riscatto Agricolo” non rappresenta tutti gli agricoltori, ma solo una piccola minoranza.
Potete vedere le puntate precedenti sulla rivolta degli agricoltori qui e qui.
Molto diversi anche gli approcci, il CRA chiede lo stop del Farm to Fork e del green deal UE, interventi affinché i prodotti agricoli vengano pagati al giusto prezzo e non vuole trattare con il governo, che deve semplicemente accogliere tutte le richieste.
Riscatto agricolo, al contrario, vuole trattare con il governo, non si capisce a che titolo, dal momento che come detto rappresenta una piccola minoranza del mondo agricolo e accusa Calvani e il CRA di fare attacchi politici.
Sono andato quindi prima a Cecchina dove ho intervistato Danilo Calvani e poi sulla Nomentana dove ho intervistato Salvatore Fais di “Riscatto Agricolo”, nel video le loro dichiarazioni.
Agricoltori CRA: Chi è Danilo Calvani?
Alla vita politica locale si è affacciato nel 2011 quando con la lista civica degli agricoltori Cra (Comitati Riuniti Agricoli), si è candidato a sindaco alle elezioni amministrative a Latina raccogliendo una solo una manciata di voti. Secondo Calvani forse non aveva funzionato lo slogan “Non ci votate perché non siamo corrotti!“.
Ma la sua presenza nella vita politica e sociale della provincia pontina negli ultimi non si è mai oscurata. Nel 2010 ha partecipato all’occupazione dell’Inps: per mesi un presidio di trattori e agricoltori ha stazionato davanti la sede pontina dell’istituto con bandiere e striscioni.
La sua “anima” rivoluzionaria esce fuori poi nel 2012 quando, insieme al movimento Dignità Sociale, sale agli onori della cronaca per la protesta dei “forconi”; sulla scia della protesta nata allora in Sicilia, la mobilitazione guidata da Danilo Calvani arriva anche nella provincia pontina, Calvani faceva parte del movimento 9 dicembre. Agricoltori con i trattori e camionisti presidiano e bloccano alcune arterie strategiche del territorio spingendosi anche oltre e minacciando la “marcia su Roma”. Una mobilitazione che di fatto poi non c’è stata, “ridimensionata” ad una manifestazione che si è tenuta al PalaCavicchi a Roma, in cui se da un lato ha visto l’adesione oltre che degli agricoltori anche di tassisti, pescatori e commercianti, dall’altro non ha avuto la partecipazione attesa e tanto invocata alla vigilia..
Nei mesi successivi Calvani è andato avanti con proteste sporadiche – contro la casta ed Equitalia – fino alla grande mobilitazione del 9 dicembre. Dopo un lungo tour per l’Italia con agricoltori e camionisti.
Poi però Calvani si dissocia perché alcuni leader del movimento volevano fare un partito. “Noi in piazza ci saremo e con noi la maggior parte dei comitati”.
Noi chi? Mariano Ferro, Lucio Chiavegato e altri sette coordinatori si sono dissociati da ogni ipotesi di marcia su Roma.
“Fino a ieri abbiamo detto, tutti insieme, che non vogliamo trattare con il governo. Evidentemente per gli altri, Ferro, Chiavegato, non è più lo stesso. Avranno cambiato idea”.
Queste le affermazioni di Calvani all’epoca e oggi la storia sembra ripetersi, gli agricoltori del CRA non vogliono trattare con il governo ma “Riscatto Agricolo” sì, e si sospettano anche interessi politici. (L’articolo continua dopo l’immagine).
Agricoltori: chi è Salvatore Fais di “Riscatto Agricolo”
C’è stata poi la tarantella di “Riscatto Agricolo”, che prima ha indetto manifestazione poi le ha annullate, come l’annuncio dei mille trattori dentro Roma poi ridotti a 4 per una manifestazione decisamente simbolica.
Un corteo degli agricoltori con quattro trattori nel centro della città con una possibile tappa davanti al Colosseo e della possibilità – sulla quale aspettano un via libera della questura – di far poi sfilare in serata i loro mezzi sul Raccordo anulare.
“sembra ci sia un’apertura” da parte del governo per un tavolo tecnico con la premier e il ministro. Dunque meglio aspettare. “Il nostro obiettivo non è la manifestazione – dicono non a caso – ma che vengano affrontati con serietà i nostri punti”. L’annuncio di rinunciare al sit-in degli agricoltori di piazza San Giovanni arriva qualche ora dopo “l’ultimatum” dato al ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida per fissare un faccia a faccia. “Se non risponderà entro sabato alle 12, gli agricoltori con i nostri trattori andranno liberi per la città” ha detto Andrea Papa, uno dei leader del movimento nato poche settimane fa e che da giorni ha creato un punto di raccolta dei mezzi sulla Nomentana.
L’incontro poi c’è stato così come la sfilata sul G.R.A., ma a parte l’elemosina dei tagli Irpef, nulla di fatto e “Riscatto Agricolo” ha smontato il presidio degli agricoltori sulla Nomentana e non parteciperà alla manifestazione di giovedì 15 ore 15 a Circo Massimo a Roma.(L’articolo continua dopo l’immagine).
Salvatore Fais e il lupo strangolato, scuoiato e appeso a un cartello stradale
C’è inoltre un fatto di cronaca che riguarda Salvatore Fais di “Riscatto Agricolo”:
Ad aprile 2017 un lupo venne dapprima ucciso per strangolamento con un laccio, poi scuoiato e infine appeso a un segnale stradale al confine tra Suvereto e Monterotondo Marittimo, tra le province di Grosseto e Livorno.
Ulteriore sfregio all’animale, un cartello scritto a mano riportante la scritta: “No agli abbattimenti – Si alla prevenzione”.
L’adozione di sofisticate metodologie di indagine ha consentito di individuare in Salvatore Fais, un giovane allevatore di Riotorto, l’imputato nel procedimento.
Sono stati sentiti gli stessi Carabinieri che hanno effettuato le indagini e che hanno confermato quanto già depositato agli atti, ovvero che sul cartello appeso a fianco del lupo erano state rilevate tracce genetiche e impronte digitali poi attribuite con certezza all’imputato.
Inoltre, l’analisi delle celle telefoniche aveva confermato la presenza dell’utenza cellulare, intestata allo stesso imputato, proprio nella zona dove è stato ritrovato il corpo senza vita del lupo, in un orario compatibile con il successivo ritrovamento dell’animale.
Da una perquisizione dell’azienda di proprietà del presunto responsabile e da successive ispezioni sui pascoli uttilizzati all’epoca dei fatti, sono emersi altre prove tra cui anche una cabina della rete gas metano, da cui risultava mancare il tipico cartello indicatore di “attenzione pericolo”. I residui, sequestrati e esaminati dai carabinieri del Ris, sono risultati coincidenti con il cartello trovato appeso alla carcassa del lupo.