Gli esperti parlano di desertificazione bancaria ma la tendenza degli istituti di credito di abbandondare i territori è solo l’ennesima declinazione di un fenomeno in corso da anni e che non ha risparmiato altri servizi di pubblica utilità per il cittadino: uffici postali, sportelli vari e persino chiese.
L’ultimo allarme riguarda appunto le banche: secondo le statistiche in Italia c’è un’area grande quanto Lombardia, Veneto e Piemonte messe insieme che è completamente priva di sportelli bancari con gravi disagi per milioni di cittadini, specialmente anziani, per l’accesso ai servizi necessari nella vita quotidiana. Questo problema si è aggravato negli ultimi anni nonostante l’aumento dell’uso dei servizi digitali, senza riuscire a colmare le lacune create nel frattempo.
Per affrontare questa situazione, First Cisl ha istituito un Osservatorio sulla desertificazione bancaria, che raccoglie studi e analisi del Comitato scientifico della Fondazione Fiba. Questo osservatorio fornirà informazioni e strumenti per monitorare l’evoluzione di un fenomeno che rappresenta da tempo un allarme sociale.
Le conseguenze dell’abbandono delle banche da parte dei territori riguardano infatti anche che vedono nella chiusura delle filiali un problema significativo, sintetizzato in due parole: meno credito. L’obiettivo dell’Osservatorio è sensibilizzare l’opinione pubblica e la classe politica sulle conseguenze della desertificazione bancaria per lo sviluppo del Paese e la stabilità del tessuto sociale.
La situazione appare particolarmente critica nel Lazio dove, secondo i dati diffusi da Cisl Lazio e First Cisl Lazio, risiedono 251 mila persone nei comuni privi di sportelli bancari, con un aumento di 6.000 persone nell’ultimo anno, di cui il 63% ha perso l’accesso a questi servizi dal 2015. Inoltre, circa 300.000 persone risiedono nei comuni con un solo sportello bancario. Riguardo alle imprese, 12.500 di esse hanno sede in comuni senza banche.
Un trend che viene da lontano e che sta profondamente ridisegnando la mappa del sistema bancario locale. Dati alla mano il sistema creditizio del Lazio ha subito un notevole ridimensionamento, con una riduzione sia dei dipendenti impiegati che degli sportelli operativi sul territorio: si è passati da 28.106 dipendenti nel 2011 a 24.000 nel 2023, con la chiusura di 800 sportelli bancari. Tendenza negativa che negli ultimi due anni è peggiorato ulteriormente, tanto da spingere i delegati sindacari a lanciare l’allarme.
Con l’espressione “desertificazione bancaria” si indica il ritiro del sistema creditizio da territori considerati a rischio o poco redditizi per preservare i propri interessi economici, causando gravi conseguenze come la diminuzione dell’erogazione di credito, soprattutto alle famiglie, alle piccole e medie imprese e ai lavoratori, aggravando le difficoltà in un periodo di grande precarietà economica: la Cisl ha sottolineato la necessità di una maggiore conoscenza e condivisione delle politiche creditizie per rilanciare l’economia del Lazio in modo sostenibile ed innovativo, proponendo una governance partecipata per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e per il settore del credito.
Ma per il rilancio territoriale giocano un ruolo strategico proprio e le banche e la fuga degli istituti non aiuta la crescura economica, come dicono molti indicatori. D’altro canto ci sono anche fenomeni in aperta e virtuosa controtendenza: mentre i colossi del credito si stanno progressivamente ritirando dai centri di provincia (ma la chiusura degli sportelli ormai non risparmia neppure le grandi città, in ritirata anche dai quartieri ritenuti non più strategici) merita di essere evidenziato il lavoro delle banche popolari nel compensare le carenze nella regione con l’obiettivo di continuare a sostenere azioni volte a mitigare gli impatti dell’abbandono dei territori da parte delle banche, riconoscendo l’importanza di questo problema non solo per le persone ma anche per le imprese.
Del fenomeno della desertificazione bancaria, delle sue origini e delle conseguenze che potrebbe provocare sul territorio laziale ma in generale su tutta la penisola parliamo in questa puntata di Extra con Claudio Micalizio: in collegamento Mauro Morelli, segretario nazionale FABI (Federazione Autonoma Bancari italiani)