Dopo le polemiche tra maggioranza e opposizione, con il Comune che minacciava di sciogliere la Fondazione e la premier Meloni che accusava i dem di «amichettismo» – il consiglio d’amministrazione del Teatro di Roma, che si è riunito ieri, è arrivato ad una conclusione, con l’approvazione del bilancio provvisorio e la conferma di un doppio direttore: uno artistico che dovrebbe essere De Fusco (già contrattualizzato) e un profilo manageriale che non è ancora stato individuato. Per perfezionare la modifica dello statuto serve un passaggio nell’assemblea dei soci, che verrà convocata nei prossimi giorni.
A confermare la tenuta dell’accordo l’intervento del presidente della Fondazione, Francesco Siciliano, che ha ribadito che “La conclusione di questa vicenda è non una soluzione di mediazione ma la scelta della forma migliore per la gestione e la vita di un organismo complesso come è il Teatro di Roma con la sua molteplicità di sale e con la volontà di essere il luogo dove voci diverse, sensibilità anche lontane possano incontrarsi”. Siciliano non nasconde le tensioni provocate dalla nomina di De Fusco (decisa da Regione e ministero della Cultura in assenza dei consiglieri espressi dal Campidoglio), ma adesso confida nel rinnovato spirito di collaborazione. Intanto fuori dal Teatro di Roma è andata in scena la protesta degli artisti.