I dati di Confartigianato sull’andamento nel biennio 2022-2023 nel Lazio confermano che il momento che stiamo attraversando è critico: 670 aziende sparite nella regione, l’Albo delle imprese artigiane scende dalle oltre centomila iscrizioni del 2012 (101.300) alle circa 90 mila attuali, con una perdita, dunque, di più di diecimila unità. Ma non in tutti i settori c’è la stessa situazione. Per esempio si registra una crescita nell’edilizia, i servizi per la cura della persona, la produzione di software. Crollano, invece, le imprese manifatturiere, dalla lavorazione del legno a quella del ferro fino a quella delle materie plastiche. Andando a esaminare un po’ più nel dettaglio, si vede come l’edilizia nell’ultimo anno (grazie anche ai bonus) non conosca crisi: in soli dodici mesi le aziende del settore sono cresciute di 742 unità (ma nel 2022 l’aumento era stato di 1.212), mentre i servizi per la cura della persona – dai parrucchieri alle estetiste e perfino i tatuatori – oggi contano 331 imprese in più contro l’incremento di 243 del 2022 (+88).