La Regina Madre Henry Pass questo sabato ne riferisce tante -di notizie- e variegatissime! Inizia con una “reprimenda” sulle truffe di “avventori”, “zecche della società -dice- dei veri escrementi umani” su marketplace di facebook. “Ragazzi e ragazze mai mandare anticipi se ve lo chiedono i venditori, si tengono i soldi e non si presentano all’appuntamento”. Monito a parte, ecco di seguito le altre “news” trattate.
Perché non si dice buon appetito (salvo una sola eccezione)
Qual’ è la ragione? -fonte Fabiana Salsi, giornalista-. Shubha Rabolli, docente e vicepresidente dell’Accademia Italiana di Galateo spiega: «La prima è il buon senso: questa espressione concentra troppo l’attenzione sull’atto di sfamarsi, sul cibo, ma la priorità quando si condivide la tavola è il convivio, per questo -prosegue- quando si apparecchia la tavola per occasioni formali si deve tener conto anche della disposizione dei posti. Uomini e donne andrebbero sempre alternati per fare in modo che la conversazione sia il più inclusiva possibile».
Oltre che il buon senso, ci sono però (almeno) due ragioni storiche per le quali dire buon appetito è considerato scortese. «La prima riguarda Carlo Magno: fu lui a usare per primo l’espressione “buon appetito”. L’occasione erano i banchetti che l’imperatore del Sacro Romano Impero organizzava una volta all’anno per la servitù: iniziavano con questo invito, che però era inteso come un avvertimento. Un modo per dire ai suoi servi: «Mangiate ora, perché poi non sapete quando vi ricapiterà un’occasione simile». Oltre che alla corte dell’imperatore, l’espressione “buon appetito” aveva una cattiva accezione anche a quella di Luigi XVI: «La usavano gli chef di corte con gli ospiti, ed era un modo per dire loro che avrebbero dovuto mangiare tutto ciò che era stato preparato per il banchetto, perché altrimenti il re di Francia si sarebbe offeso». Insomma, anche in questo caso una vera e propria intimidazione. «Senza dimenticare» aggiunge Shubha Rabolli, «che un tempo buon appetito si diceva anche ai condannati a morte». Cosa dire allora al posto di buon appetito prima di cominciare un pranzo o una cena? “Buon pranzo” o “buona cena” sono delle possibili alternative? «No, perché il senso è lo stesso: anche queste espressioni concentrano l’attenzione più sul cibo che sulla convivialità» spiega l’esperta di galateo.
Quando si può dire buon appetito
L’eccezione alla regola però esiste, e riguarda le tavolate di famiglia e in generale le occasioni informali: «In questo caso, dato che è una tradizione, e che il galateo segue sempre la tradizione, l’espressione buon appetito è ammessa» specifica infatti Rabolli.
«Per il galateo, invece, basta un gesto, che dovrebbe fare il padrone di casa: può essere anche un brindisi augurale sempre senza dire “con cin”. Non si fanno gesti e non si dice nulla: si aspetta che il padrone di casa cominci a mangiare per poi seguirlo» conclude Shubha Rabolli. Una regola ferrea – che conosce bene chi è appassionato di Royal Family – che vigeva anche a Windsor, dove si cominciava a mangiare solo dopo la regina Elisabetta.
Sanremo 2024, ospiti e curiosità
Non solo E poi di Giorgia, Terra promessa di Eros Ramazzotti e Non ho l’età di Gigliola Cinquetti, al Festival di Sanremo 2024 verrà omaggiato un altro brano che appartiene di diritto alla storia della musica italiana e che quest’anno festeggia 70 anni dalla sua incisione: Romagna mia. La canzone del 1954 di Secondo Casadei è divenuta negli anni un vero e proprio inno della Romagna e dei suoi abitanti, che negli ultimi tragici eventi che hanno colpito la regione ha risuonato nelle strade e nelle piazze romagnole. Ora si appresta a far ballare anche il Teatro Ariston -fonte Davide Maggio- in una festa che il conduttore e direttore artistico Amadeus conferma essere anche il suo congedo da Sanremo: il suo quinto ed ultimo Festival. Il cast del Festival di Sanremo 2024 di Amadeus è pronto per andare in scena: Mengoni e Fiorello apriranno e chiuderanno la kermesse, nelle serate centrali ci saranno le tre co-conduttrici Giorgia, Lorella Cuccarini e Teresa Mannino.
A nessuno piace fare le pulizie, però a tutti piace vedere un bel corpo”.
È quanto dichiarato al “Daily Mirror” di qualche mese fa dalla 21enne Katka Kopecka che ha fondato insieme ad altri 15 studenti di Praga la prima impresa di pulizie in lingerie. Per una somma massima di 170 euro all’ora i clienti ricevono a casa bei ragazzi e belle ragazze che puliscono casa con indosso solo intimo o completamente nudi. La novità è che questo business si è esteso e ha preso piede anche a Londra e a Parigi “Nei quartieri ‘bene’”, riporta Le Figaro, sempre gestito dalla Sign.na Kopecka.. A queste cifre ovviamente i servizio è accessibile soprattutto per manager e professionisti, ma sia chiaro: vige la regola “guardare ma non toccare”!