Per rubargli quattromila euro ha trascinato con la moto per diversi metri un frate cappuccino di 88 anni, che nonostante il dolore, non ha mollato il borsellino, facendo arrestare il rapinatore. Questa volta non è andata a segno la truffa dello specchietto messa in atto da un appartenente alla famiglia Bevilacqua, etnia di sinti che già ha messo a segno diversi colpi simili. L’autore della truffa, Maurizio Bevilacqua, 41 anni, ieri è stato rinviato a giudizio come chiesto dal pm Pierluigi Cipolla non per la frode, come avviene in genere, ma per rapina e lesioni. Perché Bevilacqua quei quattromila euro in tasca al frate cappuccino ha provato a portarli via in tutti i modi, infischiandosene che la vittima fosse un uomo di chiesa, per giunta anche anziano. E’ stato trascinato per qualche metro, finché una volante del commissariato Esposizione ha notato la scena, è intervenuta arrestando Bevilacqua e salvando il frate, che nonostante il suo ginocchio pieno di escoriazioni ha potuto rientrare in possesso del suo denaro e tornarsene a casa.