Una discarica a cielo apertotra costose barche a vela di grandi e medie dimensioni, imbarcazioni da diporto a motore, alcuni mezzi navali della Guardia Costiera, intralciando anche la sicurezza stessa della navigazione e degli ormeggi. Questa la situazione alla Darsena di Fiumicino. Ormai nessuno ci fa più caso, considerato che sono decenni che periodicamente l’area diventa una vera discarica abusiva, ma lo spettacolo è indecoroso in una delle aree “cartolina” e biglietto turistico da visita della cittadina del litorale romano.
Il sindaco di Fiumicino Marco Baccini spiega che il problema è complesso, non basta una bonifica tampone: “L’attuale Convenzione/appalto con l’Autorità portuale per la pulizia della Darsena prevede 4 interventi l’anno”. Troppo poco. Occorre anche intercettare a monte i rifiuti: mischiati a canne, tronchi e fogliame, galleggiano indisturbati secchi e materiali di plastica tra bicchieri e bottiglie anche di vetro, resti di scarpe, involucri di giochi pirotecnici reduci dalla notte di capodanno, taniche di olio per alimentazione e di carburante, scarti di lavorazioni edili, lattine, palloni da calcio, boe di segnalazione per sub, buste ricolme di immondizia indifferenziata, pezzi di polistirolo delle cassette, utilizzate dai pescatori locali per trasportare in banchina prodotti ittici.