I ricchi sono sempre più ricchi mentre i poveri sono sempre più poveri. Detta così potrebbe sembrare una frase da bar e, in effetti, a ognuno probabilmente sarà capitato di sentirla pronunciare almeno una volta in un locale pubblico.
Ma in realtà – ammettono gli economisti – le cose stanno davvero così e persino in periodi economici difficili, come quelli che si stanno susseguendo negli ultimi anni tra pandemie e guerre che finiscono sempre per alimentare le speculazioni a danno dell’economia reale e di chi la vive o vi lavora. Chiedetelo a Elon Musk, Bernard Arnault, Jeff Bezos, Larry Ellison e Warren Buffett che, da marzo 2020 al 30 novembre 2023, hanno aumentato del 155% la propria ricchezza totale, passando da 340 a 869 miliardi di dollari: erano già super-ricchi e lo sono diventati ancora di più, tanto che le stime prevedono che nei prossimi dieci anni avremo il primo trilionario (ovvero una persona che può vantare un patrimonio di 1000 miliardi, numero che si scrive con 12 zeri).
Il fenomeno della crescente disparità economica viene evidenziato nel rapporto “La disuguaglianza non conosce crisi” di Oxfam, che è stato presentato pochi giorni da in occasione del World Economic Forum di Davos. Dal 2020 si osserva un significativo accrescimento delle ricchezze dell’1% più ricco, che ha praticamente raddoppiato l’incremento della ricchezza netta globale rispetto al restante 99% della popolazione mondiale.
E come dicevamo il trend per i super fortunati non cambia neppure in periodo nefasti per l’umanità, anzi talvolta prende addirittura velocità: nel biennio pandemico 2020-2021, l’1% più ricco ha registrato un aumento del valore dei propri patrimoni di 26 mila miliardi di dollari, rappresentando il 63% dell’incremento totale della ricchezza netta globale, superando così il record del decennio precedente. Questa situazione è senza precedenti negli ultimi 25 anni, poiché si verifica contemporaneamente un aumento dell’estrema ricchezza e dell’estrema povertà.
Proprio il rapporto indica che i miliardari vedono crescere le loro fortune a una velocità impressionante, accumulando 2,7 miliardi di dollari al giorno. Nel contesto di questa crescente disuguaglianza, oltre 1 miliardo e 700 milioni di lavoratori in alcuni paesi sperimentano un aumento dell’inflazione superiore alla crescita media dei salari, erodendo così il loro potere d’acquisto reale.
Il documento sottolinea inoltre che tre quarti dei governi mondiali stanno pianificando tagli alla spesa pubblica, inclusi settori cruciali come la sanità e l’istruzione, per un totale di 7.800 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni. Questo scenario preoccupante, secondo Oxfam, potrebbe portare a conseguenze come la povertà, le migrazioni, i conflitti sociali e le crisi democratiche.
Per contrastare questa tendenza, Oxfam propone un sistema fiscale più equo, con un maggiore prelievo sui patrimoni più elevati. Ad esempio, un’imposta del 5% sui grandi patrimoni potrebbe generare risorse significative, utilizzabili per combattere la povertà su scala globale e migliorare le condizioni di vita di fino a 2 miliardi di persone.
Il rapporto identifica i settori dell’energia e dell’agroalimentare come i principali responsabili di questa crescente disuguaglianza, con le 95 aziende più grandi di questi settori che hanno più che raddoppiato i propri profitti nel 2022 rispetto alla media del periodo 2018-2021. In precedenza anche il settore farmaceutico e sanitario aveva benificiato di una crescita impetuosa in coincidenza con il periodo della pandemia. Nel novero delle famiglie beneficiarie si citano esempi come la dinastia Walton, proprietaria di metà della Walmart, e il miliardario indiano Gautam Adani, entrambi beneficiari di profitti societari considerevoli.
Nel contesto di questa situazione, si nota anche un aumento dell’insicurezza alimentare, con 702-828 milioni di persone che hanno sofferto la fame nel 2021. Questo problema colpisce in particolare le donne, con la prevalenza dell’insicurezza alimentare più alta tra di loro rispetto agli uomini. Infine, si sottolinea che eventi imprevedibili come la pandemia sono stati sfruttati come opportunità per le grandi aziende dell’energia e dell’agroalimentare, mentre il primo obiettivo dell’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, ovvero l’eradicazione della povertà, sembra ormai compromesso secondo la Banca Mondiale.
Ma, quindi, è solo la speculazione a ingrossare i portafogli di pochi fortunati o c’è di più? Nella puntata odierna di Extra, Claudio Micalizio ospita Francesco Petrelli, portavoce di Oxfam Italia.