Crisi sanità, continuano le proteste del personale dell’Ospedale Bambino Gesù: “Il nostro lavoro non si svende”
Ospite in collegamento Antonio Cuozzo, Cisl FP Lazio – sanità privata
“Dopo 5 anni di attesa, non accettiamo e non accetteremo che il lavoro dei dipendenti del Bambino Gesù sia messo in svendita. La nostra mobilitazione proseguirà fino a un giusto contratto, con gli stessi salari e gli stessi diritti dei colleghi della Sanità pubblica”. Questo quanto dichiarato, in una nota, dal sindacato Cisl Fp Lazio, riunitosi in presidio lo scorso 14 dicembre con i lavoratori dell’ospedale pediatrico capitolino, presso la sede di San Paolo a Roma.
“L’amministrazione dell’Opbg propone i tabellari stipendiali più bassi di tutta la sanità ospedaliera, pubblica e privata. Altre sigle hanno deciso di sottoscrivere un accordo al ribasso. Noi non ci stiamo e diciamo no a ingiuste discriminazioni nei confronti di lavoratori che svolgono servizio pubblico a livelli di assoluta eccellenza”.
“Il personale di una struttura che è punto di riferimento per i piccoli pazienti di tutto il Mondo deve essere valorizzato come merita e non penalizzato da un rinnovo che qualcuno pensa di far passare a condizioni da saldo di fine stagione, sottraendo quasi un’intera mensilità dalle retribuzioni”, prosegue la nota della federazione regionale di categoria.
“Come Cisl Fp siamo stati determinanti durante la trattativa per ottenere il riconoscimento degli arretrati dovuti. Ma ci siamo opposti e ci opporremo con tutte le forze a un’intesa che prevede un tabellare inferiore non solo al ccnl 2019-2021 Sanità pubblica attualmente in vigore e a cui noi crediamo fortemente che Opbg debba uniformarsi, ma addirittura al ccnl Sanità privata Aris-Aiop che è ancora riferito al rinnovo 2016-2018”, si legge ancora.
“La nostra è una linea molto netta, la stessa che portiamo avanti, unitariamente agli altri sindacati, anche ai tavoli nazionali per il rinnovo dei contratti della Sanità pubblica e privata: il lavoro nel Ssn deve essere sostenuto e retribuito con stipendi che tutelino le famiglie dall’inflazione e che ne riconoscano tutto il valore pubblico a beneficio di pazienti e comunità”.
Si parla di dipendenti e professionisti che svolgono un servizio pubblico in strutture che fanno parte del sistema sanitario nazionale e che per questo vengono finanziate con risorse pubbliche. Non solo: in base alla legge 187/95 l’Opbg è stato equiparato ad una struttura pubblica e per questo riceve dal Mef, all’inizio di ogni anno, il 90% dei contributi per le prestazioni dell’anno precedente, oltre quelli garantiti dalla Regione Lazio, al pari di tutte le altre strutture sanitarie accreditate con il Sistema sanitario regionale.
Motivo per cui dipendenti e sindacati non accettano che non vengano riconosciuti gli stessi tabellari stipendiali del contratto di Sanità pubblica: “Pretendiamo che le istituzioni che erogano i finanziamenti facciano in modo che il Bambino Gesù rispetti la dignità dei dipendenti e assicuri loro gli aumenti riconosciuti ai colleghi” continua la Cisl Fp Lazio.
Una mobilitazione, dunque, che non si fermerà: camici bianchi e personale sanitario sono in presidio anche oggi, 18 dicembre, presso la direzione dell’Opbg: “Abbiamo chiesto di essere ricevuti per avere riscontro rispetto a tutte le questioni salariali e contrattuali oggetto della nostra vertenza. Non ci fermeremo finché il personale non avrà un nuovo contratto con giusti salari, giuste tutele, giusti diritti”.